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L’Italia contro il freno tedesco al prezzo del gas. La Germania: “Non ha a che fare con il price cap”

La Germania ha appena annunciato lo stanziamento di 200 miliardi per finanziare il tetto al prezzo del gas e contrastare la crisi energetica e l’Italia ha reagito con grande disappunto. Esprimendosi in modo chiaro contro la manovra tedesca.

L’operazione, finanziata attraverso il Fondo di stabilizzazione economica della Repubblica federale di Germania, è stata vista in Italia come un tentativo di blindare un Paese forte, senza tenere conto delle esigenze dei membri più vulnerabili dell’UE.


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L’Italia contro la manovra del governo tedesco: da Draghi a Meloni

Tra i primi a esprimere posizioni che puntano nella direzione di questo disappunto, sono stati il premier Mario Draghi e Giorgia Meloni, reduce dal successo elettorale delle elezioni politiche di domenica.

“Di fronte alle minacce comuni del nostro tempo, non possiamo dividerci in base alle possibilità dei nostri bilanci” ha dichiarato l’ex capo della BCE, aggiungendo che nelle prossime riunioni del Consiglio europeo si dovrà mostrare “unità, determinazione e solidarietà”, come accaduto per l’Ucraina. Draghi ribadisce dunque la tesi della risposta europea alla crisi energetica, “anche per evitare distorsioni pericolose e ingiustificate del mercato interno”, oltre che per tenere l’Europa di nuovo unita, in una congiuntura tanto complessa.

Sulla stessa linea si pone la leader di Fratelli d’Italia, che ha chiesto una risposta rapida a livello europeo per aiutare “le imprese e le famiglie”. Alla riunione straordinaria dei ministri dell’energia dell’UE tenutasi venerdì, Meloni ha inoltre dichiarato che nessuno Stato membro dell’Unione può offrire da solo soluzioni efficaci e prolungate senza una strategia comune, “nemmeno quelli che sembrano meno vulnerabili dal punto di vista finanziario”.

La risposta della Germania: “La manovra non ha a che fare con il price cap”

E la Germania? Come ha reagito all’onda lunga delle critiche? In una conferenza stampa tenutasi venerdì a Berlino, la portavoce del ministro tedesco dell’economia ha risposto a una domanda sul tema affermando che lo scudo da 200 miliardi di euro, annunciato giovedì dai rappresentanti del governo, non ha nulla a che fare con il price cap, il tetto al prezzo del gas di cui si parla da tempo in ambito europeo. Il cancelliere Scholz ha inoltre ribadito, tramite il suo portavoce Steffen Hebestreit, che il governo tedesco è pronto a collaborare con i Paesi partner e che l’amicizia con l’Italia è “profonda” e “così resterà”.

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