Lo scandalo degli abusi sessuali commessi nell’ambito dell’arcidiocesi di Colonia si sta allargando al punto da avere rilevanza internazionale. Giovedì è stato infatti pubblicato un rapporto di circa 800 pagine, commissionato dall’arcivescovo di Colonia, il cardinale Rainer Maria Woelki e presentato dall’avvocato penalista Björn Gercke.
Centinaia di abusi sessuali su minori
Il parere legale, redatto anche dalla penalista Kerstin Stirner, riguarda la mancanza di controllo e la gestione poco trasparente verificatesi in relazione a gravi casi di abuso su minori, avvenuti nell’ambito dell’arcidiocesi di Colonia tra il 1975 e il 2018. Parliamo di 243 molestatori e 386 vittime, per il 55% di età inferiore ai 14 anni. Due terzi degli abusi sarebbero stati compiuti da esponenti del clero e il rapporto riguarda le responsabilità di chi avrebbe dovuto vigilare affinché non avvenissero.
Il rapporto punta il dito contro diversi alti prelati, riconosciuti responsabili di gravi violazioni nella gestione dei suddetti casi di abuso. Tra i nomi citati ci sono quelli dell’attuale arcivescovo di Amburgo Stefan Heße, che in precedenza aveva diretto il “Dipartimento Cura d’anime” di Colonia, e il cardinale Joachim Meisner, predecessore di Woelki come arcivescovo di Colonia e morto nel 2017.
“Mi vergogno profondamente” ha commentato Woelki in conferenza stampa, condannando “L’occultamento” dei crimini commessi nell’arcidiocesi di Colonia e invocando conseguenze “Anche per gli appartenenti al clero”.
Le prime conseguenze
In seguito alla pubblicazione del rapporto, l’arcivescovo di Amburgo Stefan Heße ha rimesso il suo incarico presso papa Francesco. Sono stati inoltre temporaneamente sollevati dall’incarico il vescovo ausiliare Dominikus Schwaderlapp e il vicario giudiziale Günter Assenmacher. Anche Schwaderlapp ha in seguito rimesso il suo incarico al Papa. “Chiedo a Papa Francesco il suo giudizio. Non posso essere giudice della mia stessa causa” ha dichiarato in un comunicato stampa.
Il cardinale Woelki: “Ho fatto una promessa alle vittime: chiarirò tutto”
Come riportato dal Süddeutsche Zeitung, il cardinale Rainer Mari Woelki ha dichiarato al portale online di Colonia domradio.de che che “L’indagine non è una conclusione” e che al contrario “Segna un nuovo inizio” nella ricerca di una maggiore trasparenza.
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Woelki ha anche dichiarato al Rheinische Post di aver fatto una promessa alle vittime degli abusi sessuali e di volersi impegnare per chiarire tutto quello che va chiarito all’interno dell’arcidiocesi. “A questo proposito, vorrei anche essere ritenuto responsabile in futuro“, ha aggiunto, rammaricandosi del fatto che chi ha commesso violazioni sia rimasto “completamente fuori dalla nostra vista, per decenni”.
Domani il cardinale dovrebbe riferire in conferenza stampa le ulteriori conseguenze dell’indagine. Si parla anche della costituzione, per il futuro, di una commissione indipendente, atta a prescrivere gli standard da osservare nella gestione di casi simili e a controllare che siano rigorosamente osservati.
Il governo federale: l’arcidiocesi di Colonia chiarisca
Intanto il commissario indipendente per gli abusi del governo federale, Johannes-Wilhelm Rörig, esige ulteriore chiarezza dall’arcidiocesi di Colonia. Ritiene che il fatto che alcuni ecclesiastici coinvolti siano stati sollevati dal loro incarico sia una cosa importante, ma aggiunge anche che debba diventare evidente per tutti, a Colonia e in tutto il Paese, che non potrà esserci alcuna protezione istituzionale di fronte a simili atti.
Chiede inoltre “assoluta trasparenza” in merito alla valutazione del rapporto e di conoscerne l’intero contenuto.
I dubbi su ulteriori insabbiamenti
Il critico ecclesiastico Carsten Frerk ha dichiarato in radio alla Dutschlandfunk che, anche se il cardinale Woelki non risulta coinvolto, al momento a essere valutati sono stati solo gli atti messi a disposizione dalla stessa arcidiocesi.
Frerk ritiene che Woelki, che sulla base del rapporto attuale non risulta avere avuto mancanze, potrebbe essere però compromesso da una perizia condotta dallo studio legale Westpfahl Spilker Wastl, che non è stata ancora pubblicata e che potrebbe essere divulgata a partire dal 25, dopo aspre critiche relative ad accuse di ipotetici insabbiamenti.
(Fonti: Süddeutsche Zeitung, Deutschlandfunk)