Boom she boom: inaugura la mostra nella nuova sede del Museo di Arte Moderna nel grattacielo Taunus Turm

L'opera di Bethan Huws. Foto Costanza Sartori
L'opera di Bethan Huws. Foto Costanza Sartori
L’opera di Bethan Huws. Foto: Costanza Sartori / Il Mitte.

Bannerino_FrancoforteFrancoforte – Life coul be a dream sweetheart, Sh-boom sh-boom… Queste sono le dolci parole di una canzone doo-wop dei Chords che hanno ispirato il titolo dell’esposizione Boom She Boom, mostra che inaugura la seconda e nuova sede del Museo di Arte Moderna di Francoforte: MMK2.

Come una bomba che esplode: è così che MMK2 rompe i limiti tradizionali della concezione museale allargandosi in una location decisamente innovativa. Difatti, con la sua collezione, decide di attaccare Francoforte nel suo centro nevralgico, il quartiere finanziario, approdando ai primi piani del Taunus Turm, un imponente grattacielo di recente costruzione.

Il merito di questa scelta è da attribuirsi a Tishman Speyer, magnate del real estate, e Commerz Real AG, che hanno deciso di mettere a disposizione gratuitamente duemila metri quadri del loro immobile al MMK affinché potesse esporre una parte più consistente della sua collezione.

L'opera di Katharina Frisch. Foto Costanza Sartoris.
L’opera di Katharina Frisch. Foto: Costanza Sartoris / Il Mitte.

Non solo la location, ma anche la scelta espositiva si basa su una tematica dirompente: difatti la direttrice del Museo ha deciso di tingere di rosa la nuova sede proponendo opere di sole artiste donne della collezione del MMK. È così che la cultura a tinte pastello incontra la finanza, con opere forti ed intense che affrontano, ognuna in modo singolare, uno dei temi cari al pensiero contemporaneo: il coraggio di essere aperti alla diversità. La visione è infatti carica di stimoli e riflessioni: i media e i temi sono numerosi, così come le ricerche, le epoche e le nazionalità delle artiste esposte.

La concezione del corpo femminile è affrontata sia dalle opere dell’artista italiana Vanessa Beecroft con la performance VB68, sia dalla tedesca Franziska Kneidl con le sue tre installazioni che ricreano forme femminili fluttuanti di plastica colorata. Non mancano anche opere che si interrogano sul significato stesso dell’arte quale la tela intitolata Warhol Flowers di Sturtevant che fa propria una celebre opera di Andy Warhol, così come A sculpture has several vantage points, a painting has one di Bethan Huws che riflette sul senso della pittura e della scultura. Indaga il rapporto del pubblico nei confronti dell’arte l’olandese Rineke Dijkstra che, con il suo film I See a Woman Crying (Weeping Woman), riprende le reazioni di un gruppo di bambini di fronte al celebre quadro di Picasso The Weeping Woman. Katharina Frisch esplora il tema dell’incomunicabilità con la sua scultura rappresentante manichini in gesso seduti ad un tavolo.

Molto suggestivo l’invito della coreana Jewyo Rhii a camminare sul pavimento Moving Floor, installazione sensoriale che permette di comprendere in modo interattivo la precarietà del proprio passaggio sul mondo.

Altre artiste esplorano invece miti e narrazioni del nostro tempo: Isa Genzken nelle sue opere Oil XV e Oil XVI ci porta alla scoperta dello spazio, mentre Vija Celmins e Tamara Grcic esplorano la natura e il mistero dei numeri primi.

L'opera di Isa Genzken. Foto Costanza Sartoris.
L’opera di Isa Genzken. Foto: Costanza Sartoris / Il Mitte.

Sicuramente da non perdere, la mostra aprirà al pubblico domenica 19 ottobre e resterà fino al 14 giugno 2015: visitabile da martedì a domenica, con ingresso gratuito ogni terzo sabato del mese. Negli altri giorni il costo del biglietto è di 8€/ 4€. È possibile acquistare un biglietto cumulativo per tutte le sedi del museo MMK a 16€/ 8€.

Costanza Sartoris

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