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Germania, lockdown esteso fino al 18 aprile: il nuovo piano del governo in vista del vertice

A pochi giorni dal vertice di lunedì, il nuovo piano del governo sembra essere chiaro: lockdown esteso fino al 18 aprile. Questo emerge da una bozza della cancelleria federale attualmente a disposizione del Berliner Kurier, che ne ha divulgato il contenuto.

La bozza afferma che “in vista dell’aumento esponenziale dei contagi”, bisogna attivare il cosiddetto “freno di emergenza“, che scatta quando l’incidenza 100 per 100.000 abitati in sette giorni viene superata per tre giorni consecutivi, in uno stato federale o in una regione.


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Il nuovo piano del governo. Ulteriori allentamenti? Ingiustificabili

Il governo tedesco ritiene che in questo momento un ulteriore allentamento delle restrizioni non sia giustificabile, anzi, le misure proposte nella bozza introdurrebbero forme di contenimento più brusche, allo scopo di tornare più rapidamente “alla normalità e a restrizioni più sopportabili” in seguito.

Restrizioni in caso di incidenza superiore a 100

Nelle regioni con un’incidenza superiore a 100 sarà previsto il coprifuoco e le persone non saranno autorizzate, “a meno che non si siano seri motivi per farlo”, a lasciare le loro case a partire dalla sera fino alle cinque del mattino. L’orario esatto di inizio del coprifuoco non è ancora specificato nella bozza. Berlino non subirà il coprifuoco per un pelo, essendo al momento appena al di sotto della quota 100, con un’incidenza del 96,2.

Scuole e asili verranno inoltre chiusi o, se già chiusi, non verranno riaperti, a meno che, si legge nella bozza, “non si assicuri a educatori e insegnanti, così come agli alunni, un test bisettimanale”. Da chiudere tutte le scuole le scuole che abbiano un’incidenza 200 in 7 giorni.


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Possibilità di “vacanze a basso contatto”

La bozza include anche un appello ai cittadini affinché si astengano da viaggi non essenziali, sia in patria che all’estero, anche per quanto riguarda le prossime vacanze di Pasqua. Si sta però anche pensando di permettere viaggi secondo il principio delle “vacanze a basso contatto” all’interno del proprio stato federale.

Il nuovo piano del governo parla di prerequisiti come “il rispetto delle restrizioni di contatto applicabili, requisiti igienici rigorosi” nonché “l’attuazione di un regime di test”, ma il passaggio è incluso all’interno di parentesi quadre, segno del fatto che ci sarà l’inevitabilmente necessità di coordinare gli sforzi di governo federale e Land, in questa operazione.

Ralph Brinkhaus. By J. Patrick Fischer – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=76819483

Siamo nella fase più critica

Siamo ora probabilmente nella fase più critica della pandemia”, ha spiegato il capogruppo della CDU Ralph Brinkhaus lunedì mattina, parlando delle restrizioni come di una misura da attuare “in modo coerente e senza eccezioni”.

“Per quanto problematico sia, le restrizioni devono essere estese ancora una volta”, ha aggiunto Brinkhaus.

Prospettive di possibili contenuti allentamenti

Nonostante il piano del governo non consenta aperture, si potrebbe permettere ai singoli Land di testare modelli di allentamento legati a singoli settori della vita pubblica in regioni con bassa incidenza.

Gli imprenditori: test ai dipendenti

La bozza invita anche la comunità imprenditoriale a garantire “una rapida attuazione delle offerte di test” per i dipendenti in presenza. I test dovrebbero essere offerti ai dipendenti almeno una volta e, se disponibili, due volte a settimana.


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I medici di terapia intensiva invocano il no-contact

I medici di terapia intensiva invocano una chiusura più severa e un inasprimento della regola del no-contact, alla luce degli ultimi numeri. “Mi aspetto che i presidenti dei Land e la cancelliera si mettano d’accordo su restrizioni uniformi all’interno dell’interno Paese”, ha dichiarato al quotidiano Rheinische Post Christian Karagiannidis, presidente della Società tedesca di terapia intensiva interna e medicina d’urgenza (Divi).

La voce di albergatori e ristoratori

Ingrid Hartges, presidente dell’Associazione tedesca alberghi e ristoranti (Dehoga), ha chiesto dichiarazioni chiare sul destino della categoria, dichiarando che “Gli hotel e i ristoranti in Germania hanno bisogno di capire con chiarezza quando potranno aprire e a quali condizioni“.

Gli insegnanti tornano a chiedere il vaccino

Il presidente dell’Associazione Tedesca degli Insegnanti, Heinz-Peter Meidinger, è invece tornato su un argomento che da tempo viene sollevato. “Se gli stati federali avessero aperto con responsabilità le scuole, nonostante i dati di incidenza in forte aumento, avrebbero dovuto assicurarsi che gli insegnanti fossero vaccinati e che le scuole fossero dotate di test rapidi in numero sufficiente. Ma siamo ancora lontani da questo obiettivo in almeno 9 scuole su 10”.

(Fonte, Berliner Kurier)

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