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Una app interattiva racconta il lavoro forzato nazista a Berlino

Uno screenshot di "Testimony App"
Uno screenshot di “Testimony App”

Camminare per la città, di quartiere in quartiere, scoprendo passo dopo passo la storia del lavoro forzato organizzato a Berlino dal partito nazista.

Un gruppo di storici ha realizzato una app gratuita, disponibile in tedesco e in inglese, per raccontare una delle pagine più tristi e terribili del novecento – il nazismo – attraverso una prospettiva inedita: quella, appunto, dei lavoratori forzati.

I migliaia di lavoratori al servizio del Reich nazista venivano suddivisi in base a razza, nazionalità, professionalità. Le stesse SS divennero, con gli anni, come scrisse nel 2009 Giuseppe Rinaldi, «una vera e propria organizzazione economica che aveva lo scopo di sfruttare il lavoro dei detenuti».

«La storia orale ci ha sempre interessato molto e la app ci è sembrata un mezzo di comunicazione perfetto per raccontarla», ha spiegato uno dei ricercatori al The Local. “The Testimony App” racchiude testimonianze originali e ricostruite dai luoghi nevralgici in cui il partito di Hitler organizzava il lavoro forzato.

Dall’Hotel Adlon alla Porta di Brandeburgo, fino alle fabbriche di Wedding, i lavoratori venivano coordinati dai gerarchi del partito nazionalsocialista e dislocati in diverse aree di Berlino. Nel 1944, questo tipo di “manodopera” costituiva il 20 per cento dell’intera forza-lavoro tedesca.

L’app raccoglie oltre trenta storie raccontate dai sopravvissuti a quella terribile esperienza. Si tratta di un primo esperimento; se dovesse avere successo, il team di ricercatori ha l’intenzione di sviluppare una serie di app su diversi temi, sempre correlati alla storia tedesca.

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