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Berlino: fiume umano per Gaza. Il nostro resoconto della manifestazione

A Berlino decine di migliaia di persone hanno partecipato sabato a una manifestazione di solidarietà con la popolazione di Gaza. Gli organizzatori parlano di 100.000 partecipanti, la polizia stima 60.000 persone per il corteo più grande. Anche se la stima corretta fosse quella al ribasso, si tratterebbe comunque della più grande manifestazione mai organizzata in Germania  per questa causa, poiché ha superato i 50.000 partecipanti confermati di quella che si è tenuta quest’estate, sempre a Berlino. La polizia ha definito lo svolgimento “prevalentemente pacifico”. Sono stati messi in atto in tutto una trentina di fermi temporanei, di cui 20 per “danni alla proprietà”: alcuni attivisti, prima della manifestazione, avevano cercato di dipingere degli slogan sull’asfalto.

Foto: © Il Mitte Berlino

Chi ha partecipato alla manifestazione “All Eyes on Gaza” a Berlino

La manifestazione “All Eyes on Gaza” di Berlino è stata organizzata da oltre 50 gruppi, tra cui Amnesty International, Medico International e il partito Die Linke. Il corteo è partito dal Rotes Rathaus verso la Colonna della Vittoria, monumento simbolo della città che si trova nel centro del parco Tiergarten.

Foto: © Il Mitte Berlino

Il manifesto della protesta prevede richieste specifiche al governo: lo stop alle esportazioni di armi tedesche verso Israele, il supporto all’accesso degli aiuti umanitari a Gaza (che sono bloccati da mesi, mentre la popolazione patisce quella che è stata ufficialmente riconosciuta come una “carestia di livello 5”), sanzioni europee contro Israele e un cambio di rotta completo nella politica estera tedesca relativa a tutta la regione del sud-ovest asiatico.

L’appello condanna “tutti i crimini di guerra e le violazioni dei diritti umani, indipendentemente dal fatto che siano stati commessi da attori israeliani o palestinesi”, ma dirige “la critica principale al governo israeliano e ai suoi sostenitori”.

Foto: © Il Mitte Berlino Il cartello recita “La Germania è corresponsabile del genocidio a Gaza”

Durante la marcia sono stati scanditi slogan come “Free Palestine” e “Viva la solidarietà internazionale“. Sui cartelli si leggevano messaggi come “Gaza – Fermate il massacro” e “Libertà per la Palestina”, ma anche “La Germania è complice del genocidio a Gaza” e “Se la vita degli ebrei è sicura solo in Israele, che significa questo per la Germania?”.

Foto: © Il Mitte Berlino

Non sono mancate anche le frecciate dirette a Die Linke, che era fra gli organizzatori della manifestazione, uno dei cui esponenti di punta, Bodo Ramelow, ha di recente rilasciato un’intervista nella quale sminuiva le sofferenze della popolazione gazawi. Alcuni cartelli recitavano per esempio “Fuori Ramelow, dentro Kilani”, con riferimento all’attivista palestinese Ramsis Kilani, espulso l’anno scorso dal partito con l’accusa di aver “relativizzato il terrorismo di Hamas” e “messo in dubbio il diritto di Israele all’esistenza”.

Foto: © Il Mitte Berlino ll cartello recita: “Fuori Ramelow dentro Kilani”

Seconda manifestazione bloccata

Una manifestazione a parte si è tenuta, sempre in solidarietà con Gaza, a Kreuzberg ed è stata sciolta con l’uso della forza dalla polizia di Berlino. A questo corteo avevano aderito circa 1.500 persone. Le autorità hanno riferito la presenza di “slogan e simboli vietati di organizzazioni anticostituzionali e terroristiche” e l’ostruzione del lavoro di alcuni giornalisti. Quaranta manifestanti sono stati temporaneamente fermati e, ancora una volta, i video pubblicati sui social da numerosi attivisti mostrano un uso estremo della forza contro le persone fermate, comprese donne e persone anziane. Sette agenti hanno riferito di aver riportato traumi acustici per petardi esplosi durante la manifestazione. In totale sono stati impiegati 1.800 agenti nell’area urbana.

Foto: © Il Mitte Berlino Nel cartello si elencano gli attori internazionali che accusano Israele di crimini di guerra e alla fine si menziona il fatto che Germania e USA, invece, inviino armi allo stato ebraico.

Una terza manifestazione al Lustgarten, questa volta si trattava di un piccolo assembramento pro-Israele dal titolo “Protesta antifascista contro ogni forma di antisemitismo”, che ha registrato qualche decina partecipanti. Si sono verificati sporadici scontri verbali durante l’incrocio con il corteo filopalestinese.

Foto: © Il Mitte Berlino

In merito all’uso della forza da parte della polizia vale la pena di notare che anche nel corteo principale, quello da 100.000 persone, sono stati gridati slogan ai quali la polizia di Berlino, solitamente, reagisce con l’uso della forza. Fra questi una versione edulcorata dello slogan “dal fiume al mare” (che è stato più volte dichiarato non perseguibile dai giudici, ma per il quale la procura continua a ordinare l’arresto. Dal uno degli spezzoni della manifestazione principale si è levato il coro “from the river to the sea, we demand equality” (ovvero “dal fiume al mare, chiediamo uguaglianza”), che di per sé non è perseguibile poiché non contiene neppure la parola Palestina.

Foto: © Il Mitte Berlino Il cartello rielabora una citazione di Cher: “Mamma, sono io l’uomo ricco” in “Mamma, io supporto la Palestina”

Inoltre, l’intero corteo, guidato dagli ospiti che erano presenti sul palco principale vicino alla piazza di Großer Stern, ha intonato numerosi cori di “Fanculo Israele”, “Tutta Berlino odia la polizia” e “Fanculo la polizia”, nonché “Dove eravate ad Hanau” (riferimento all’attentato di Hanau del 19 febbraio 2020, quando il 43enne Tobias Rathjen uccise nove persone con background migratorio in due luoghi diversi, poi uccise sua madre e infine si suicidò. La polizia è accusata di essere durissima nel reprimere le provocazioni provenienti da sinistra e tollerante con i crimini dell’estrema destra). In ogni caso, nessuno di questi cori, compresi quelli contenenti insulti diretti agli agenti e nemmeno il fatto che i manifestanti attaccassero sticker pro-Palestina alle fiancate delle camionette della polizia ha mai scatenato, da parte della polizia, reazioni violente contro i partecipanti al corteo principale.

Foto: © Il Mitte Berlino

Interventi politici

Ines Schwerdtner (Die Linke) ha parlato di “genocidio a Gaza” e “corresponsabilità del governo federale tedesco”, criticando il governo Netanyahu. Ha aggiunto: “La nostra solidarietà va alle persone, sia in Palestina che in Israele, che si oppongono al governo di estrema destra”.

Foto: © Il Mitte Berlino

Michael Barenboim, co-organizzatore e primo violino della West-Eastern-Divan Orchestra, ha usato il termine “genocidio” per Gaza in un’intervista radiofonica, affermando che “prevenire e punire il genocidio è un dovere di tutti noi”.

La manifestazione si è conclusa con un comizio serale alla Colonna della Vittoria con interventi politici e musicali.

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