
I Länder tedeschi della Baviera e del Baden-Württemberg hanno avanzato una proposta per estendere le possibilità di utilizzo dell’analisi genetica in ambito investigativo. L’iniziativa mira a consentire agli inquirenti di determinare l'”origine biogeografica” dei sospetti nelle indagini su reati di particolare gravità e crimini a sfondo sessuale.
Analisi genetica per conoscere la provenienza geografica dei sospettati durante le indagini
Secondo quanto emerso, la nuova metodologia permetterebbe alle forze dell’ordine e alla magistratura di identificare la regione di provenienza geografica di soggetti sconosciuti durante le indagini. I due Länder della Germania meridionale presenteranno formalmente la proposta durante la Conferenza dei Ministri della Giustizia prevista per giugno.
L’attuale quadro normativo consente già agli investigatori di analizzare il sesso e l’ascendenza dalle tracce di DNA, oltre a caratteristiche come il colore della pelle, dei capelli, degli occhi e l’età approssimativa, quest’ultima introdotta in tempi recenti.
Critiche alla proposta dei due Länder: rischio di “racial profiling”
La questione dell’estensione dell’analisi genetica all’origine biogeografica non rappresenta una novità nel panorama del dibattito tedesco: se ne parla da circa un decennio e il tema è ancora parecchio controverso. Diverse voci critiche hanno infatti sollevato preoccupazioni riguardo ai rischi di discriminazione, particolarmente nei confronti della popolazione con background migratorio. In tale contesto, Lukas Theune, direttore generale dell’Associazione repubblicana degli avvocati (RAV), ha espresso una posizione nettamente contraria in un’intervista rilasciata a ‘Legal Tribune Online’, definendo l’iniziativa “razzista”.
A sostegno della proposta, la ministra della Giustizia del Baden-Württemberg Marion Gentges (CDU), ha dichiarato: “I nostri investigatori hanno bisogno di tutti gli strumenti a loro disposizione per risolvere i crimini più gravi”. Il ministro della Giustizia bavarese Georg Eisenreich (CSU) ha precisato che “non si tratta di mettere qualcuno in stato di sospetto sulla base della sua nazionalità, origine etnica o religione”.
La finalità dichiarata dell’iniziativa è quella di circoscrivere il campo dei possibili sospetti nelle indagini sui reati di maggiore gravità, raccogliendo un numero più ampio di elementi probatori per consentire attività investigative maggiormente mirate. I ministri Gentges ed Eisenreich hanno inoltre evidenziato come l’analisi dell’origine biogeografica sia già una pratica autorizzata in altri Stati europei.