“A Berlino con David Bowie”: il nuovo libro di Francesco Bommartini

“A Berlino con David Bowie” è il titolo del nuovo lavoro di Francesco Bommartini, giornalista e appassionato di musica, che approfondisce il rapporto intenso e fertile tra il celebre musicista britannico e la città di Berlino.
Il libro esplora i luoghi simbolici della capitale tedesca legati al periodo berlinese di Bowie, dalla sua residenza in Haupstrasse 155 fino al Brücke Museum, passando per la Porta di Brandeburgo e il Connection Club, spesso affiancato dagli amici Iggy Pop e Coco Schwab. Attraverso le sue pagine, Bommartini ripercorre la parabola artistica e personale dell’artista, fatta di cadute e resurrezioni, con un focus particolare sulla creazione della “Trilogia Berlinese”.
A Berlino con David Bowie”, tra musica e vita
Il libro non si limita a descrivere i luoghi e gli eventi connessi alla vita di Bowie nella capitale tedesca, ma affronta anche il suo percorso di rinascita umana e artistica. Arrivato a Berlino per combattere una grave dipendenza da cocaina, l’artista trova infatti nella città, in cui il peso della sua fama è meno opprimente che altrove, un ambiente ideale per sperimentare, dando vita a una delle fasi più interessanti della sua carriera.
Brani come “Low“, “Lodger” e la celeberrima “Heroes” diventeranno testimonianze di una rinascita che culminerà nella celebre ovazione ricevuta, dalla parte est di Berlino, durante il leggendario che ebbe luogo nel giugno del 1987, durante il “Glass spider tour”. In questa circostanza l’iconica “Heroes” divenne, e resterà per sempre, un manifesto di speranza e rinascita non solo dei singoli, gravati dalle piccole, grandi prove della loro vita, ma anche dei popoli animati dalla voglia di essere liberi.

Il riferimento ai racconti di Lucia Conti su “Il Mitte”
Tra le citazioni presenti nel volume figura anche Lucia Conti, editrice del Mitte insieme ad Angela Fiore, che in una rubrica sul magazine ha ospitato una riflessione sull’impatto emotivo di Bowie e della sua potente relazione con Berlino, partendo dalla colonna sonora di “Christiane F. – Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino“.
“Avevo tredici anni e la colonna sonora mi colpì più del film. Non dimenticherò mai quella sensazione, quasi non prestavo attenzione ai dialoghi. Annegavo nell’angoscia mortale di brani come Warszawa, Neuköln e Sense of Doubt, mentre V-2 Schneider si caricava delle euforiche aspettative notturne della piccola Christiane, lanciata dall’U-Bahn verso il Sound, all’epoca la più moderna discoteca d’Europa.
Heroes mi esplose in faccia come una supernova. Non c’è molto altro da dire, era il brano perfetto. E poi misi a fuoco questa rockstar con il giubbotto rosso, che interpretava se stessa e cantava Station to Station, che descrive così bene la mia vita quando sono a corto di parole. “It’s too late to be late again”. Avete mai sentito dirlo in modo altrettanto definitivo?“.
Note su Francesco Bommartini
Francesco Bommartini, giornalista e appassionato di musica, si occupa di approfondire il rapporto tra musica e internet tramite il suo canale YouTube. Collabora con numerosi mezzi di informazione, si dedica alla vendita di dischi e all’organizzazione di eventi. Tra le sue pubblicazioni figura il libro “Riserva Indipendente – La musica italiana negli anni Zero“, edito da Arcana nel 2013.