Sondaggio sulla polizia di Amburgo: diffusi atteggiamenti razzisti, populismo di destra, teorie del complotto

In Germania sta facendo discutere un’indagine condotta dall’Accademia di Polizia di Amburgo, in collaborazione con l’Università di Münster e l’Accademia di Polizia della Bassa Sassonia, che ha analizzato gli orientamenti politici e i valori di circa 2.000 agenti del corpo di polizia di Amburgo. Lo studio, intitolato DeWePol (“Demokratiebezogene Einstellungen und Werthaltungen innerhalb der Polizei Hamburg“, ovvero “Atteggiamenti e valori legati alla democrazia nelle forze di polizia di Amburgo”), ha coinvolto circa il 18% degli agenti in servizio, su un totale di circa 10.000.
I risultati dello studio DeWePol: nella polizia di Amburgo, un quarto degli agenti si colloca fra destra e destra estrema
Secondo i dati raccolti, un quarto degli agenti che ha partecipato si colloca politicamente fra destra ed estrema destra, mentre un terzo risulta ricettivo verso idee di matrice populista. L’indagine ha chiesto agli intervistati di auto-collocarsi su una scala da 1 a 10, dove 1 corrisponde alla sinistra e 10 alla destra. Coloro che si sono posizionati dal 7 in su sono stati classificati come appartenenti all’area di destra o estrema destra.
Lo studio ha inoltre rilevato la diffusione di atteggiamenti ostili verso diversi gruppi sociali. Il 45% degli agenti ha espresso opinioni negative sui richiedenti asilo, più del 20% ha mostrato ostilità nei confronti di Sinti, Rom e disoccupati di lunga data. Non sono mancati, inoltre, elementi di adesione a teorie del complotto, condivise dal 6,8% degli agenti intervistati.
Parallelamente, numerosi partecipanti hanno segnalato difficoltà legate al loro lavoro quotidiano, tra cui stress elevato, scarsa possibilità di partecipare ai processi decisionali e mancanza di riconoscimento da parte dei vertici. Questi elementi, secondo gli autori, potrebbero contribuire a generare o rafforzare atteggiamenti critici nei confronti delle istituzioni democratiche.
Reazioni politiche: Die Linke chiede formazione sulla diversità, CDU e AfD criticano lo studio
La pubblicazione dei risultati ha generato reazioni contrastanti. Il rappresentante di Die Linke, Deniz Celik, ha commentato che lo studio conferma l’ampia diffusione di atteggiamenti di ostilità verso alcuni gruppi all’interno delle forze di polizia di Amburgo, chiedendo l’introduzione di programmi obbligatori di formazione contro il razzismo e l’istituzione di un ufficio indipendente per le denunce.
L’autorità degli interni di Amburgo, a guida SPD, ha ammesso che tendenze populiste e atteggiamenti critici verso la democrazia risultano in crescita a livello nazionale e che sono evidentemente presenti anche fra le forze di polizia. Ha inoltre sottolineato l’impegno già in corso per rafforzare la formazione e l’aggiornamento degli agenti.
Critiche allo studio sono arrivate dai sindacati di polizia e da alcuni esponenti politici. La CDU ha definito l’indagine non rappresentativa e ha messo in guardia da generalizzazioni, pur riconoscendo la necessità di promuovere una migliore cultura dell’errore all’interno delle forze dell’ordine. L’AfD ha liquidato lo studio come politicamente motivato, criticando la confusione fra le definizioni di “destra” ed “estrema destra”.
Le raccomandazioni degli studiosi
Gli autori della ricerca raccomandano di non sottovalutare i rischi strutturali emersi e suggeriscono di rafforzare la formazione, migliorare la leadership e promuovere la cultura democratica all’interno del corpo. Ritengono che una maggiore attenzione al benessere lavorativo e alla collegialità potrebbe contribuire a ridurre gli atteggiamenti problematici.
Negli ultimi anni, diversi episodi, tra cui casi di chat interne con contenuti razzisti, hanno sollevato preoccupazioni sulla cultura interna delle forze di polizia tedesche.
Nel caso di questo studio, è importante ricordare che i risultati emersi riguardano esclusivamente il campione intervistato e non dovrebbero essere automaticamente estesi all’intero corpo di polizia.
Il sondaggio è consultabile qui.