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Salario minimo entro il 2026. Continua la frizione tra CDU e SPD

Il tema del salario minimo a 15 euro sta già creando delle frizioni tra SPD e CDU/CSU, prima ancora che parta il lavoro della relativa commissione.

La disputa si concentra sull’interpretazione degli accordi presi all’interno del contratto di coalizione. L’SPD spinge infatti per un adeguamento immediato al 2026, mentre il leader della CDU e cancelliere in pectore Friedrich Merz sostiene che questo non sia affatto automatico.

Salario minimo in Germania: frizioni tra CDU e SPD

Markus Söder, alla guida della CSU, gemella bavarese della CDU, è intervenuto nel dibattito parlando con il quotidiano Augustburger Allgemeine e facendo riferimento alla commissione incaricata di aumentare il salario minimo. “L’importo sarà stabilito da una commissione indipendente, ma i 15 euro sembrano raggiungibili” ha sottolineato il primo ministro bavarese, sottolineando che a contare è ciò che è scritto nel contratto di coalizione. “E lì si afferma chiaramente che il percorso finora intrapreso per il salario minimo sarà continuato” ha ribadito Söder.

Le dichiarazioni di Söder non cancellano tuttavia la divergenza tra Lars Klingbeil dell’SPD, che sostiene che l’aumento del salario minimo a 15 euro sia imminente e quindi possibile già dal prossimo anno, e Friedrich Merz, che parlando con Bild am Sonntag ha negato che questo sia certo, sostenendo che l’obiettivo possa essere raggiunto anche solo nel 2027. Klingbeil, tuttavia, non recede dalle sue posizioni, citando un documento dell’SPD presente all’interno del contratto di coalizione in cui si affermerebbe chiaramente che “Il salario minimo aumenterà a 15 euro entro il 2026”. Il co-leader dell’SPD si aspetta di conseguenza che la commissioni rispetti le direttive stabilite.

coalizione di governo
Da sinistra: il Ministro Presidente della Baviera e leader della CSU Markus Söder, il leader della CDU Friedrich Merz, i co-leader dell’SPD Lars Klingbeil e Saskia Esken alla conferenza stampa durante i colloqui esplorativi per la coalizione. Foto: EPA-EFE/CLEMENS BILAN

La commissione, di conseguenze, è pronta a partire in un clima di aspettative non perfettamente allineate, da parte di quelle che saranno le forze di governo del nuovo corso politico tedesco. Del resto, non è irrealistico aspettarsi che due partiti profondamente diversi come l’SPD e l’Unione della CDU/CSU siano destinati a confrontarsi sugli stessi temi con un approccio diverso. Resta da vedere se le differenze saranno superate dalla necessità di attuare riforme importanti e urgenti per il Paese, oppure se gli scontri tra partiti possano intralciare il lavoro dell’esecutivo.

C’è poi il fatto che questo tipo di scontro sia avvenuto di fatto in una dimensione pubblica, operazione da alcuni apertamente criticata. Il primo ministro della Renania Palatinato, Alexander Schweitzer (SPD), ha per esempio dichiarato di trovare inutile “eccitarsi già ora l’uno contro l’altro, ancora prima che la commissione per il salario minimo abbia iniziato il suo lavoro”. Schweitzer ha inoltre esortato i due partiti a evitare di litigare pubblicamente. “Se abbiamo imparato qualcosa è che la coalizione a semaforo è fallita a causa delle sue dispute pubbliche” ha aggiunto, ribadendo che queste cose vadano “discusse internamente”.

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