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“Quadrello” tra candidati cancellieri: chi c’è nel futuro della Germania?

Il TV-Quadrell, il “quadrello televisivo” tra i quattro candidati cancellieri in vista delle ormai prossime elezioni federali del 23 febbraio 2025, è andato in onda sulla rete televisiva Rtl ed è stato seguito da milioni di spettatori.

Friedrich Merz (CDU), Olaf Scholz (SPD), Robert Habeck e Alice Weidel (AfD) si sono confrontati tirando le fila della loro campagna elettorale e affrontando i temi chiave del dibattito.

Il “quadrello” dei candidati cancellieri: a confronto Merz, Scholz, Habeck e Weidel

Ampio spazio è stato dato al tema dell’immigrazione, tornato al centro della cronaca dopo i recenti fatti di Monaco. Scholz ha sottolineato più volte la necessità di voler “fare tutto il possibile per limitare l’immigrazione irregolare in Germania” e ha aggiunto che lo scorso anno “il numero di migranti irregolari è già stato ridotto di 100.000 unità”.

Weidel ha commentato sostenendo che il termine giusto non sarebbe “irregolari”, ma “illegali”, ha parlato di “collasso della sicurezza interna” e della volontà di AfD di “ripristinare la legge e l’ordine” in Germania. Merz lo ha invece rimproverato di aver espulso un numero troppo esiguo di persone, sostenendo inoltre la necessità di voli di rimpatrio verso l’Afghanistan e di accordi con i talebani, in questo senso. A questo proposito, Habeck ha messo in dubbio la sicurezza del contesto afgano attuale, sollevando quindi dubbi sul fatto che si possano rimpatriare persone in un Paese non sicuro.

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Economia e bilancio

Nel “quadrello” candidati hanno naturalmente affrontato anche i temi del bilancio e dell’economia e quelli al centro di ripetute discussioni e analisi, come le pensioni e l’intricata questione immobiliare, per lo più confermando l’orientamento dei loro programmi. Sui tagli alle tasse Scholz e Merz, in particolare, si sono scontrati più volte. Si è poi notato un leggero ammorbidimento delle posizioni di Merz sul freno al debito. Il suo no categorico a una riforma in questo senso sembra essersi ammorbidito nella direzione di un’ammissione di possibilità, ma non al momento, come vorrebbe Scholz.

Per quanto riguarda la crisi economica, sia il candidato socialdemocratico che Robert Habeck l’hanno imputata prevalentemente a dieci anni di dipendenza energetica con la Russia, mentre Weidel ritiene che gli alti costi energetici andrebbero tagliati “utilizzando di più l’energia proveniente dal carbone” e affidandosi nuovamente al nucleare. Merz ha aggiunto il tema dello smantellamento del “mostro” della burocrazia.

J.D. Vance (cropped). United States Congress, Public domain, via Wikimedia Commons

Guerra in Ucraina, Russia e ingerenze U.S.A.

Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, Alice Weidel ha proposto che la Germania assuma il ruolo di “mediatrice neutrale”, una posizione criticata dagli altri candidati, che hanno ribadito tutti il loro sostegno a Kiev. In questo senso, il “quadrello” si è trasformato in uno scontro tra le identiche posizioni di tre candidati da un lato e quella della co-leader di AfD dall’altro. Habeck ha descritto l’invasione russa come un “attacco ai valori occidentali”, Merz e Scholz hanno evidenziato l’importanza di una risposta unitaria da parte dell’Europa contro l’aggressione russa.

Alice invece, non ha mai preso le distanze dalla Russia, così come non le ha prese nei confronti dell’intervento dell’amministrazione Trump nella politica tedesca, che tanto clamore hanno creato con le dichiarazioni del vice di Trump, citate anche da Olaf Scholz. A questo proposito il leader della Cdu ha dichiarato che, nel caso fosse eletto cancelliere, ”non lascerò che altri Paesi mi dicano cosa fare”. Per Weidel, invece, Trump sarebbe “l’uomo giusto per riuscire ad arrivare alla pace”.

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Björn Höcke, leader di AfD Turingia Sandro Halank, Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

Estrema destra e AfD

Molto accesso è stato anche il dibattito relativo all’estrema destra e ai legami di AfD con figure molto controverse come Björn Höcke. Scholz ha dichiarato che la Germania ha imparato la lezione dall’esperienza del nazionalsocialismo e questa lezione consiste nel fatto che non si debba deve mai collaborare con l’estrema destra. Ha inoltre ricordato le dichiarazioni di Alexander Gauland, presidente onorario di AfD, che nel 2018 ha affermato che Hitler e i nazisti sono stati “solo una parentesi in oltre 1.000 anni di storia tedesca di successo”.

Anche Friedrich Merz ha escluso una collaborazione con AfD, dichiarandola “fuori questione”. Weidel ha respinto, indignata, l’associazione tra AfD e nazionalsocialismo e ha dichiarato che chi la sostiene insulta milioni di elettori.

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