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Gassi verso il “castelletto” della antica direzione delle ferrovie

di Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli

Storie ferroviarie, non sui binari ma nelle stanze degli uffici. Infatti, la Direzione Reale delle Ferrovie di Berlino utilizzò un terreno vicino alle importantissime stazioni ferroviarie di Potsdamer Platz e Anhalter Bahnhof e di fronte al porto fluviale di Schöneberg, per realizzare il proprio edificio amministrativo.

Esso è stato stato costruito nel 1892-95 su progetto dell’ispettore edile Armin Wegener. Oltre a innumerevoli ambienti di servizio e qualche sala di rappresentanza, al piano terra conteneva anche appartamenti di servizio più piccoli. Venne pensato come un edificio monumentale simile nella forme architettoniche, soprattutto nel fronte rappresentativo verso il canale, a un castello del tardo Rinascimento tedesco

Realizzato in mattoni rossi originariamente era davvero straordinariamente ben valorizzato e ben evidente nello scenario urbano, ergendosi dal bacino. Con le due svettanti torri rotonde laterali e il tratto centrale rialzato, la sua possente facciata è arricchita da vari elementi decorativi tipici. Le finestre in legno marrone, ma anche le cornici e le mostre delle finestre in arenaria chiara di Heuschen, che si armonizzano bene con la muratura in laterizio. 

La planimetria è pressoché simmetrica. L’edificio a quattro piani racchiude due cortili trapezoidali, caratterizzati dalle pareti interne in muratura a vista color giallo chiaro ideali per ottenere una migliore illuminazione naturale. Nell’organizzazione interna si nota l’enorme percentuale di superficie per corridoi che insieme all’ingresso principale ed al vestibolo, a cui si collegano due scale a sinistra e a destra, sono insolitamente spaziosi. Il noto architetto delle ferrovie Richard Brademann (1884-1965) progettò gli ampliamenti adiacenti a sud, che furono realizzati in diverse fasi di costruzione. 

Inizialmente, nel 1928-29, fu realizzato un ampliamento adiacente il viadotto della ferrovia sopraelevata. L’edificio, a scheletto portante d’acciaio, ha esteticamente una muratura a mattoni a vista rossi, proprio per adattarsi al vecchio edificio, ma nel complesso è invece caratterizzato da un linguaggio formale oggettivo basato sulle tendenze architettoniche moderne degli anni ’20. Poi, dopo parziali ampliamenti, nel 1937 fu aggiunto l’edificio per uffici di quattro e sette piani, in Schöneberger Straße. E questo con gli ideali progettuali del nuovo linguaggio architettonico monumentale, che all’epoca era richiesto dai nazionalsocialisti per le costruzioni di rappresentanza. Il fatto che l’edificio in cemento armato, come molti altri edifici pubblici del periodo del regime, fosse pensato per resistere ad un’imminente guerra aerea è dimostrato non solo dal tetto in cemento massiccio, ma anche dal bunker nel piano terreno, senza finestre e rivestito di travertino.

Il castelletto delle ferrovie dopo la guerra

La costruzione sopravvisse quasi indenne ai bombardanti, e la Reichsbahn passò successivamente sotto il controllo dell’amministrazione militare sovietica in Germania, che continuò a usare l’edificio. Ma nel 1948, la polizia militare americana, nel cui settore si trovava la direzione ferroviaria nella città divisa, occupò l’edificio evacuando i soldati sovietici. Seguirono interruzioni del servizio della S-Bahn a Berlino Ovest, e pertanto gli americani si ritirarono per evitare ulteriori disagi. 

Poi, i comandanti delle due parti concordarono di sgomberare l’edificio e restituirlo alla Reichsbahn. Venne qui istituito un policlinico per i dipendenti a Berlino Ovest, una scuola aziendale, l’archivio ferroviario e una centrale telefonica. Dopo la ristrutturazione generale degli anni ’90, e un breve periodo come sede centrale di una filiale bancaria fino al 2002, seguì un lungo periodo di inutilizzo, perché l’edificio tornasse poi a essere utilizzato come sede di una società di trasporto. Dal 2017, è la sede della Direzione della Polizia Federale 11. Davvero un “castelletto” urbano testimone della grande tradizione ferroviaria tedesca e dei, non certo facili, periodi postbellici della Berlino divisa. 

L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura

Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.
Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.
Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.
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