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Conferenza con Francesca Albanese a Berlino

La decisione della Freie Universität di Berlino di annullare un evento in presenza con Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite, ha suscitato veementi proteste da parte degli studenti e, naturalmente degli organizzatori. L’università ha citato preoccupazioni per la sicurezza come motivazione per la cancellazione, ma il Comitato generale degli studenti ha criticato questa giustificazione, ritenendola pretestuosa – anche perché a suggerire che l’evento fosse cancellato è stato il sindaco di Berlino Kai Wegner (CDU) il quale ha fatto riferimento alle posizioni di Albanese sulla questione palestinese, più che ai possibili rischi collegati allo svolgimento dell’evento.

Alla fine, Albanese ha partecipato a un altro evento, dal titolo “Reclaiming the Discourse: Palestine, Justice, and Truth“, che si è svolto presso la sede del giornale Junge Welt, con un live-stream esclusivamente disponibile sul canale YouTube degli organizzatori, DiEM25, che, al momento della pubblicazione di questo articolo, è ancora in corso. Junge Welt ha offerto la sede all’ultimo minuto, dopo che la location precedente ha annullato l’evento dopo aver ricevuto pressioni esterne. Il direttore di “Junge Welt” Dietmar Koschmieder ha commentato così la sua scelta di ospitare l’evento: “Nell’interesse della libertà di espressione, della libertà di stampa e della libertà di riunione, la relatrice speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese deve apparire in modo che il pubblico possa formarsi una propria opinione”. Il giornale ha anche criticato la presenza di forze di polizia sul posto, dichiarando che gli agenti hanno “invaso” la sede contro la volontà del giornale.

Sul sito che annunciava l’evento, gli organizzatori hanno dichiarato di aspettarsi “interferenze illegali da parte della polizia nei confronti di coloro che si esprimono contro il genocidio a Gaza e contestano la complicità tedesca”. Nel commentare le pressioni che la precedente sede dell’evento, Kühlhaus Berlin, aveva ricevuto, hanno anche dichiarato di ritenere che “il diritto alla libertà di parola” in Germania sia “sotto brutale assedio”. Al momento della scrittura di questo articolo, l’evento si svolge in un ambiente tranquillo e il video è stato già visto da circa 3.000 persone.

Fra l’altro, il cambio di sede ha obbligato gli organizzatori a ridurre il numero di posti disponibili da 400 a 200.

Il premio Dries van Agt Award 2025 per i diritti umani a Francesca Albanese

Francesca Albanese, in qualità di relatrice speciale del Consiglio per i diritti umani dell’ONU per i territori palestinesi occupati, è stata al centro di polemiche per le sue dichiarazioni riguardanti le azioni di Israele a Gaza e nei Territori occupati. Le sue affermazioni sono state tacciate di antisemitismo da una parte della politica tedesca. Simili critiche sono state rivolte anche a Eyal Weizman, fondatore del progetto Forensic Architecture, anch’egli invitato all’evento.

Nel frattempo, il lavoro di Francesca Albanese ha ottenuto un riconoscimento internazionale con l’assegnazione del Dries van Agt Award 2025, un premio dedicato ai diritti umani, conferitole il 12 febbraio specificamente per il suo impegno nella divulgazione relativa alla situazione attuale della Palestina.

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