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Addio a Lukas Kramer, artista e promotore della cooperazione culturale

di Silvestro Parise

Con la morte di Lukas Kramer, avvenuta il 2 febbraio 2025, il Saarland perde una delle sue figure artistiche più rilevanti, un protagonista della scena culturale regionale e un infaticabile promotore della cooperazione culturale europea.

Pittore visionario e mecenate devoto, Kramer ha lasciato un’impronta profonda nel panorama artistico internazionale.

Morto Lukas Kramer: una vita per l’arte e per il supporto dei giovani talenti

Nato a Saarbrücken nel 1941, Kramer ha dedicato la propria vita all’arte e al sostegno dei giovani talenti. Ha studiato alla Werkkunstschule di Trier, all’École des Arts Décoratifs di Strasburgo e all’Istituto di Belle Arti di Urbino. Come co-fondatore della Casa degli Artisti del Saarland, membro della Saarland Artists’ Association e del Werkbund tedesco, ha dato un contributo determinante allo sviluppo della scena artistica locale e oltre confine.

“La sua visione e dedizione hanno reso possibili mostre d’arte non solo a Saarbrücken, ma anche a Berlino e Bruxelles. Con il progetto transfrontaliero My Aldi, Mon Cora de Luxe, Kramer ha rafforzato la collaborazione tra artisti e istituzioni della Grande Regione, posizionando il Saarland al centro del dialogo artistico europeo. La sua opera e il suo pensiero innovativo continueranno a essere fonte d’ispirazione per generazioni di artisti” ha affermato la ministra della Cultura, Christine Streichert-Clivot.

Kramer ha realizzato opere che hanno inciso profondamente sull’arte contemporanea tedesca, tra cui le serie Fluid System, Black-out, Aggregat, Jumping, Rasterbilder, Säulenbilder e Pulsationen, nelle quali ha esplorato la relazione tra il paesaggio industriale e l’identità culturale.

Nel corso della sua carriera, Kramer ha ottenuto numerosi riconoscimenti, come il Premio d’Arte della città di Saarbrücken nel 1982, il Premio Ramboux della città di Treviri nel 1984 e il Premio Albert-Weisgerber per le Belle Arti della città di St. Ingbert nel 1997, a testimonianza del suo ruolo di ponte tra diverse culture.

La sua scomparsa lascia un vuoto non solo nel mondo dell’arte, ma anche in quello della cultura, dove il suo impegno e la sua capacità di creare connessioni continueranno a ispirare il futuro.

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