Prestazioni sanitarie a pagamento in Germania: un sistema che non funziona
Che cosa coprono le assicurazioni sanitarie in Germania? La risposta, per la maggior parte dei clienti di quelle pubbliche è “troppo poco” o “quasi nulla”. Per tutto ciò che le compagnie non coprono, ci sono le cosiddette prestazioni “IGeL”, che in questo caso non vuol dire “riccio di terra”, ma sta per “Individuelle Gesundheitsleistungen” ovvero “prestazioni sanitarie individuali”. Laddove per individuali si intende che il costo è a carico del paziente. Secondo un’analisi recente di questo mercato, tuttavia, molte di queste prestazioni, per le quali i tedeschi spendono in media 2,4 miliardi di euro ogni anno, sono inutili o almeno non necessarie, quando non dannose o proposte a condizioni illegittime.
Prestazioni sanitarie a pagamento: spesso prescritte anche quando non servono
L’indagine, commissionata dal Servizio Medico tedesco (“Medizinischen Dienstes” o MD) e condotta dall’istituto di ricerche di mercato Forsa su un campione di oltre 2.000 pazienti tra i 18 e gli 80 anni, ha evidenziato che molti di questi servizi non offrono benefici dimostrati. Il presidente del MD, Stefan Gronemeyer, ha sottolineato che, in alcuni casi, esiste anche il rischio di risultati inaffidabili in occasione di procedure di screening, potenzialmente dannosi per i pazienti, che portano a procedure non necessarie, quando non addirittura deleterie.
Il centro di consulenza per i consumatori distingue due categorie principali di servizi sanitari individuali: quelli non necessari dal punto di vista medico, come le visite sportive o la rimozione di tatuaggi, e quelli eseguiti senza un fondato sospetto di malattia o con metodi innovativi o alternativi, come alcuni esami per la diagnosi precoce di alcune patologie. In quest’ultima categoria si inseriscono quegli esami che si fanno senza concreti indizi di un particolare rischio di una certa patologia (per esempio, in assenza di sintomi e/o familiarità) e quelli che utilizzano tecnologie più recenti o diverse da quelle standard che l’assicurazione normalmente copre.
I risultati di questo studio, in generale, sollevano interrogativi importanti sull’uso e l’efficacia delle prestazioni sanitarie a pagamento in Germania, evidenziando la necessità di una maggiore trasparenza e di una valutazione più approfondita dei benefici e dei rischi associati a questi servizi, da valutare caso per caso.
Quando e in che termini il medico può suggerire al paziente una prestazione a pagamento? Ecco tutto quello che c’è da sapere
Quello che non molti pazienti sanno è che, in Germania, esistono regole precise su ciò che i medici possono fare, suggerire o prescrivere, quando si parla di prestazioni sanitarie a pagamento. Il principio di base è che il pagamento non può essere mai un prerequisito per l’ottenimento di una procedura necessaria alla quale il paziente ha diritto. Nello specifico, per esempio, il medico non può mai subordinare un trattamento necessario al consenso per un IGeL, né effettuare esami senza informare preventivamente sui costi, per esempio dicendo che, prima di prescrivere una prestazione necessaria o comunque coperta dall’assicurazione, aspetterà che il paziente gli presenti i risultati di una prestazione a pagamento. È richiesto inoltre un preventivo scritto e firmato, un vero e proprio contratto, prima del trattamento, per garantire che i pazienti siano pienamente informati e possano prendere decisioni consapevoli. In assenza di tale contratto, il paziente potrebbe non essere obbligato a pagare per la prestazione IGeL, anche se ne ha usufruito.
In generale, è sempre consigliabile, per i pazienti, informarsi adeguatamente prima di accettare un servizio IGeL, ponendo domande specifiche sui potenziali benefici, rischi, applicazioni comuni e costi del trattamento. Inoltre, è anche opportuno e previsto un periodo di riflessione per consentire ai pazienti di valutare attentamente le diverse opzioni. In nessun caso, un medico ha il diritto di fare pressione su un paziente perché si avvalga di una prestazione a pagamento. È inoltre sempre consigliabile usare questo periodo di riflessione per informarsi autonomamente presso fonti affidabili, come altri medici o pubblicazioni scientifiche ufficiali di provata reputazione.
Il portale igel-monitor.de, infine, offre informazioni dettagliate su vari servizi a pagamento, anche se non tutti gli IGeL sono valutati sul sito. Tuttavia, il centro di consulenza per i consumatori e il Servizio Medico sottolineano la mancanza di controllo sistematico e di benefici comprovati per molti servizi, sollevando preoccupazioni sulla loro sicurezza ed efficacia.
Per affrontare questo problema, la Federazione delle organizzazioni dei consumatori tedeschi (VZBV) ha proposto l’obbligo per i medici di fornire fogli informativi neutri e standardizzati durante le consultazioni. Questi fogli informativi potrebbero aiutare i pazienti a comprendere meglio i rischi e i benefici dei servizi IGeL, consentendo loro di prendere decisioni più consapevoli.
Eugen Brysch, della Fondazione per la tutela dei pazienti, ha suggerito l’introduzione di un periodo di riflessione obbligatorio di 14 giorni prima che i pazienti possano accedere ai servizi IGeL. Questo lasso di tempo consentirebbe ai pazienti di valutare attentamente le loro opzioni e di prendere decisioni informate, senza sentirsi sotto pressione.
Le autorità sanitarie tedesche e le organizzazioni di tutela dei pazienti stanno attualmente esaminando la questione dei servizi IGeL, con l’obiettivo di garantire che i pazienti siano adeguatamente informati e protetti.
L’indagine del Servizio Medico tedesco è consultabile qui.