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Scontro fra FDP e Verdi sul glifosato: la UE lo tollera, la Germania potrebbe vietarlo

Che quello fra Verdi ed FDP fosse destinato a essere un “matrimonio” difficile era chiaro fin dagli inizi della coalizione di governo. Almeno sulla carta, infatti, i due partiti incarnano interessi che tendono a scontrarsi: competitività e sostenibilità, protezione dell’ambiente e crescita economica. Sulla carta perché i Verdi, che in questo momento stanno vivendo un crollo di consensi senza precedenti, sono accusati contemporaneamente dal centro-destra di non supportare abbastanza la crescita economica e dalla propria base elettorale di aver tradito la causa ambientalista, vendendosi alla grande industria. L’ennesimo scontro fra queste due posizioni, si tiene in questi giorni, al Bundestag, su un tema che per gli ambientalisti è da sempre controverso: il glifosato.

La questione riguardante l’approvazione del glifosato, un noto diserbante utilizzato nell’agricoltura, vede nuovamente i liberali in netto contrasto con i Verdi, a proposito di un possibile divieto nazionale, che però non trova un omologo a livello europeo. Mentre l’Autorità alimentare dell’UE, infatti non sembra vedere alcun problema nell’estendere l’autorizzazione del pesticida per almeno altri cinque anni, il governo tedesco sembra invece orientato a imporre il ritiro dell’erbicida dal mercato. L’FDP, tuttavia, non è d’accordo.

Perché gli agricoltori utilizzano il glifosato e perché gli ambientalisti vogliono proibirlo?

La popolarità del glifosato si deve al fatto questo diserbante è in grado di eliminare efficacemente le erbacce dai campi coltivati, aumentando quindi la resa delle colture come grano, mais e colza. Ciò si traduce in una maggiore competitività rispetto ai produttori esteri che utilizzano altri pesticidi anche più efficaci. Tuttavia, i critici dell’utilizzo del glifosato, fra i quali il ministro dell’Agricoltura, Cem Özdemir (Verdi), fanno notare l’impiego di questo diserbante danneggia la biodiversità e che non è ancora chiaro quali effetti abbia sulla salute umana.

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Il Ministro dell’agricoltura tedesco Cem Özdemir (Verdi) Bündnis 90/Die Grünen Bundestagsfraktion, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

La IARC (International Agency for Research on Cancer) lo ha inserito fra i “probabili cancerogeni”, il che vuol dire che la cancerogenicità non è stata ancora dimostrata con assoluta certezza, dopo essere stata ipotizzata in uno studio del 2012, poi ritirato per problemi di metodo. (Fonte: AIRC)

Al momento, il glifosato è il diserbante più utilizzato al mondo per via della minore tossicità rispetto ad altri prodotti simili. Diversi organismi di ricerca e autorità internazionali hanno stilato linee guida per rendere sicuro il suo utilizzo, per esempio riducendo i limiti di residuo consentito nei prodotti e non utilizzandolo in concomitanza con altri specifici prodotti.


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La posizione dell’FDP

La posizione dell’FDP, espressa da Carina Konrad, vice capogruppo del gruppo parlamentare FDP, è diametralmente opposta a quella di Özdemir. Il partito critica il piano della coalizione per il divieto del glifosato, definendolo “pigrizia intellettuale”. L’FDP ritiene che il diserbo meccanico dei campi, proposto dai verdi, non possa rappresentare un’alternativa valida all’uso di erbicidi. Secondo Konrad, che è un’ingegnera agricola, vietare il glifosato comporterebbe problemi economici per molti agricoltori, poiché li renderebbe meno competitivi, e inoltre non risolverebbe i problemi ambientali legati alla biodiversità, poiché le tecniche di aratura meccanica, proposte dai Verdi come alternativa, sono ugualmente dannose per la biodiversità, oltre a costare di più e ad avere un impatto maggiore in termini di emissioni.

Carina Konrad
Carina Konrad. Foto: carinakonrad.de

La posizione incerta della Germania

La situazione legale dell’approvazione del glifosato è attualmente incerta. Nonostante la posizione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), il governo tedesco sta valutando la possibilità di un divieto a livello nazionale attraverso la regolamentazione dei prodotti fitosanitari. In precedenza, il governo a guida CDU con la Ministra dell’Agricolgura Julia Klöckner, aveva stabilito un divieto di utilizzo a partire dal 1° gennaio 2024.

La posizione degli agricoltori

L’Associazione tedesca degli agricoltori sostiene l’uso corretto del glifosato, ritenendo che questo non contrasti con gli interessi ambientali. Il segretario generale Bernhard Krüsken, inoltre, ha definito illogico un divieto nazionale, facendo notare che, perché tale divieto avesse senso, bisognerebbe anche vietare l’ingresso sul mercato tedesco di prodotti a base di vegetali coltivati con il glifosato .

La posizione degli ambientalisti

L’organizzazione ambientalista tedesca BUND è intervenuta nel dibattito sottolineando che esistono alternative al glifosato e che numerosi agricoltori biologici lavorano già senza l’uso di erbicidi. Misure agronomiche come l’aratura sotto le erbacce o una rotazione adeguata delle colture possono ridurre la necessità di diserbanti in generale. Il BUND critica inoltre le lacune nei dati della relazione dell’EFSA, sottolineando le persistenti incertezze riguardo ai rischi per la salute dei consumatori.

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