Gassi al teatro Hebbel: 115 anni di eleganza e arte a Berlino
Di Merlin, Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli
Sicuramente sapete che ci si veste sempre un pò eleganti quando si va a teatro. E allora eccomi che, tutto carino carino – come sempre del resto – mi dirigo oggi verso il primo dei teatri progettati dall’architetto di origine ungherese Oskar Kaufmann (1873-1956) a Berlino, qui a Kreuzberg, non lontano dalla Anhalter Bahnhof. Egli si specializzò in architettura di teatri, proprio nell’epoca d’oro di questa arte, che proponeva in Europa migliaia di spettacoli, produzioni di opere, musica, prosa e cabaret. Tra le sue architetture più note troviamo il Teatro Kroll, il Volksbühne ed il Teatro Renaissance, a Berlino, il Wiener Stadttheater a Vienna ed il Teatro Habimah a Tel Aviv. Oltre appunto al Teatro Hebbel, che visitiamo oggi con il nostro Gassi!
Il Teatro Hebbel: storia ed eleganza da oltre un secolo
Questo edificio, datato 1908, ci appare subito come una strana, quasi misteriosa, miscela di intricato stile barocco e di richiami a dettagli di masse murarie, che riecheggiano i possenti castelli e le fortificazioni medioevali.
Nonostante il fronte stretto, che si affaccia tra altri caseggiati e all’angolo di una stradina privata laterale, dietro al filare continuo degli alberi sulla StresemannStraße, oltretutto senza una piazza o un giardino sul fronte come un teatro meriterebbe, la facciata principale riesce a dare comunque un’impressione monumentale e rappresentativa. Questo grazie alla sua cubatura concisa e soprattutto con i robusti blocchi di pietra bugnati, che arrivano addirittura quasi fino alla sommità.
Leggi anche:
Come nasce un Gassi. Testimonianze vissute e disegnate del nostro amore per Berlino
L’accento più significativo e, cosa appropriata per un teatro, dal tocco molto scenografico e spettacolare, viene offerto dall’ampia finestratura verticale convessa centrale, a tutta altezza, che si incastona preziosamente nella possente facciata.
Fantastico anche il fronte laterale, che si apprezza camminandoci affianco sulla stradina laterale, con il trittico di verticali ed ovali finestre.
La larga scalinata sul fronte a quattro alzate è inquadrata da due eleganti ed grandissimi lampioni alle due estremità. Il tutto rafforza ulteriormente quell’aria monumentate che qui si apprezza e che è tutta dedicata alla cultura, allo svago e a quel tanto di mondanità che si svolge poi nel foyer e nelle aree dell’interno! Infatti la zona biglietteria è arricchita con una boiserie in mogano con intarsio in bosso. La stessa area vera e propria del teatro è arredata con legni scuri e drappi di seta. Disposto su due livelli, ha un carattere anche molto intimo, avvolgente e… sehr elegant!
Quindi questo edificio, certo non grande, al quale vi invito di rivolgere la meritata attenzione percorrendo il viale, è un vero e proprio scrigno dello spettacolo, una possente teca delle emozioni, dove l’antica e nobile arte teatrale viene custodita e divulgata al pubblico con tanto impegno da parte di registi, attori, coreografi, sceneggiatori, musicisti, scenografi ed ai tanti addetti che lavorano nel backstage-
E tutto questo da oltre 115 anni! So schön!
L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura
Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.
Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.
Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.
Per saperne di più:
Quattro | architectura
Instagram
Facebook
P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!