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Scholz: possibile cooperazione con la Russia dopo la fine della guerra

Una volta terminata la guerra contro l’Ucraina, è di nuovo concepibile avviare una cooperazione con la Russia. Lo ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz (SPD) in un intervento a una celebrazione del 70° anniversario del Comitato per le relazioni economiche dell’Europa orientale (Ost-Ausschuss der Deutschen Wirtschaft).

Scholz sulla cooperazione con la Russia: “possibile se Mosca mette fine alla guerra”

La Russia, ha sottolineato Scholz, è e resterà il più grande Paese del continente europeo e così sarà anche dopo la fine della guerra. Per questo, secondo il cancelliere, è importante prepararsi per quel momento. Se le relazioni che la Germania aveva con la Russia sono state inevitabilmente ridimensionate nel momento corrente, la cooperazione economica dovrebbe però poter riprendere se la Russia ponesse fine alla guerra e a beneficio della popolazione russa che aspira a un futuro diverso.


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Questa non vuole essere tuttavia un’apertura verso Mosca. Il cancelliere lo ha reso chiaro aggiungendo che “non è questo il momento” e che “ora stiamo inasprendo le sanzioni”. L’intervento di Scholz non lascia spazio a dubbi e interpretazioni sulle responsabilità del conflitto: “In realtà [Putin] sta anche distruggendo anche il futuro della Russia e questo è ciò di cui dovrà rendere conto al suo Paese e al suo popolo”.

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Il presidente russo Vladimir Putin, maggio 2022. EPA-EFE/SERGEY GUNEEV / KREMLIN POOL / SPUTNIK / POOL MANDATORY CREDIT

Inoltre, Scholz ha dichiarato che, con la guerra di aggressione contro l’Ucraina, la Russia sta cercando dividere l’Europa in nuove sfere di influenza. L’obiettivo di Putin sarebbe un nuovo impero russo. “Per raggiungere questo obiettivo, sta distruggendo i ponti, le infrastrutture, l’energia e l’approvvigionamento idrico dell’Ucraina. Per questo, fa sparare su uomini e donne, anziani e bambini con i missili. Si tratta di una grave violazione del diritto internazionale. Ecco perché la Russia non deve vincere questa guerra. E non la vincerà”.

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