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Commissione esproprio immobiliari a Berlino. Linke e Verdi: “Poca trasparenza”

La questione dell’esproprio dei grandi gruppi immobiliari è forse la più ingombrante patata bollente che il Senato di Berlino si sia trovato a maneggiare dall’insediamento della giunta. Che in merito ci sia una forte discrepanza, all’interno della coalizione Rosso-Rosso-Verde che guida Berlino non è una novità: la sindaca Franziska Giffey (SPD) è da sempre contraria a quella che, nelle commissioni ufficiali, si chiama “socializzazione” (Vergesellschaftung) e che i promotori del referendum popolare che l’ha sancita continuano a chiamare “esproprio” (Enteignung). Per definirne i termini è stata istituita da quattro mesi una commissione apposita, ma ora i Verdi e Die Linke, dalle fila del parlamento berlinese, ne lamentano la scarsa trasparenza e premono perché i lavori di tale commissione siano pubblici e chiedono modifiche al relativo regolamento.

Verdi e Die Linke accusano “non c’è fiducia nei lavori della commissione sull’esproprio”

Fino a questo momento, il gruppo di esperti che si riunisce per stilare un piano di fattibilità dell’esproprio/socializzazione delle grandi aziende immobiliari che operano nella capitale tedesca, ha completato tre sessioni di lavoro. Tali sessioni si sarebbero svolte, secondo i portavoce per la politica abitativa dei gruppi parlamentari dei Verdi e di Die Linke a Berlino Katrin Schmidberger e Niklas Schenker, secondo modalità che contraddicono lo spirito stesso dell’iniziativa e del loro compito.

Un esempio concreto di questo scollamento fra intenzione e attuazione – oltre che fra commissione disposta dal Senato e interesse della collettività – viene indicato dai due portavoce nell’ufficio che è stato istituito a supporto dei lavori della commissione e che al momento non include membri dell’iniziativa “Deutsche Wohnen und Co enteignen”, che ha promosso il referendum. Tale ufficio si trova presso il Dipartimento del Senato per lo Sviluppo Urbano ed è composto da dipendenti di quest’ultimo. Schmidberger ha quindi chiesto maggiore trasparenza, sotto forma dell’integrazione di almeno un membro proveniente dal movimento a favore dell’esproprio.


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Niklas Schenker: “trasmettere in streaming le riunioni della commissione”

Inoltre, Schenker chiesto che le riunioni della commissione vengano trasmesse in streaming, sempre nell’interesse della trasparenza. La fiducia della collettività nella volontà della giunta di portare compimento il progetto è già gravemente minata e, ha dichiarato il rappresentante di Die Linke, tenere le riunioni a porte chiuse è “assurdo”.

Ad aggravare la situazione dal punto di vista della trasparenza dei lavori, inoltre, ha contribuito non poco il fatto che, fino a questo momento, non è stato divulgato neppure il contenuto delle tre sessioni di lavoro della commissione né è stata resa pubblica la durata di ogni sessione e la sede presso cui le riunioni sarebbero avvenute. Il Dipartimento ha istituito un sito web apposito per informare il pubblico sui lavori della commissione, ma, almeno per ora, su tale sito non compare nessuna di queste informazioni.

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