A Berlino sta avendo una grandissima partecipazione la manifestazione contro il cambiamento climatico “Fridays for future”, che si sta rivelando proprio in queste ore di proporzioni molto maggiori di quanto si pensasse all’inizio. Come riportato dal Berliner Morgenpost, la polizia aveva inizialmente stimato una folla di circa 5000 persone. Già a mezzogiorno, però, la stessa fonte ha parlato di cifre comprese tra le 15.000 e le 20.000 persone. La manifestazione, iniziata alle 10.00 presso Invalidenpark e partita ufficialmente alle 11.30, segue un itinerario che comprende Wilhelmstraße, Willy-Brandt-Straße e Otto-von-Bismarck-Allee e si concluderà alle 16.00, sempre ad Invalidenpark. Tra i partecipanti moltissimi giovani, tra i quali un gruppo della Albert-Einstein-Gymnasium, che esibiscono cartelli volti a sensibilizzare il mondo sul grave problema del riscaldamento globale e dello stravolgimento climatico. Tra i cartelli, uno recita “Siamo qui e siamo rumorosi, perché ci state rubando il futuro”.
Angela Merkel loda i giovani
Angela Merkel ha lodato pubblicamente gli studenti, appoggiando la loro lotta e la legittimità della loro protesta, ed è stata per questo criticata da alcuni membri del suo partito. A questo proposito Alexander Mitsch, leader della WerteUnion, l’ala conservatrice della CDU, ha definito le parole della cancelliera come “irresponsabili”, perché inciterebbero gli studenti a negare il valore dell’istruzione obbligatoria.
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Oltre a Berlino, anche altre città tedesche ed europee stanno vedendo la mobilitazione degli studenti, che stanno scendendo in piazza ogni venerdì, dal 28 gennaio, per portare all’attenzione del cosiddetto mondo degli adulti un tema di importanza mondiale. Solo in Germania, si parla di 200 manifestazioni, su scala mondiale, secondo le dichiarazioni degli organizzatori dello “Sciopero mondiale per il futuro“, sarebbero coinvolti 50 Paesi e un totale di 1650 città.
Il modello di questa ondata di proteste di matrice ambientalista e generazionale è Greta Thunberg, la sedicenne svedese che a Stoccolma ha iniziato, appunto ogni venerdì, uno “Sciopero scolastico per il clima“, e che recentemente è stata candidata al Nobel per la pace.