Arriva Smart & Green on stage, l’evento dedicato all’innovazione sostenibile

Andrea Licata Green Smart

Andrea Licata Green Smart

-Articolo sponsorizzato da talenteco

A Berlino convergono innovatori e giovani imprenditori da tutto il mondo e uno dei temi sui quali maggiormente si concentra la loro attenzione è quello della sostenibilità. In questo scenario si inserisce l’iniziativa Smart & Green on stage, una due-giorni dedicata all’innovazione sostenibile con le startup protagoniste. L’evento è organizzato da talenteco, interessante realtà berlinese fondata da Andrea Licata, torinese, che ha saputo radunare attorno a sé alcune delle realtà imprenditoriali più interessanti del momento. Smart & Green on stage, di cui Il Mitte è media partner, si svolgerà il 17 e 18 ottobre presso il Mindspace e l’EUREF Campus. Abbiamo incontrato Andrea Licata per parlare di questa splendida iniziativa.

euref campus green smart
EUREF Campus
Come è nata l’esigenza di organizzare un evento come Smart & Green on stage?

Per circa tre anni ho frequentato la scena startup berlinese, che è uno dei pochi settori davvero forti dell’economia locale. All’inizio ho faticato a comprendere il linguaggio e le dinamiche specifiche di quest’ambiente: la mia formazione è umanistica, orientata alle relazioni internazionali – per quanto arricchita da sempre dall’interesse per la sostenibilità. Quando ho iniziato a orientarmi in questo settore, ho individuato l’importanza strategica dell’economia sostenibile: intorno ai temi delle rinnovabili e della sostenibilità si concentrano in questo momento tantissime aspettative e da queste aree di interesse ci si attende che arrivino i cambiamenti più significativi.
Inoltre, fino a quel momento avevo lavorato sempre nell’ambito della ricerca, collaborando con l’università, ma anche con istituzioni come il Bonn International Center for Conversion e il Centre for Global Cooperation Research di Duisburg. Dopo aver accumulato queste esperienze, come molti italiani all’estero, ho scelto di realizzare il sogno di aprire una mia attività. Quando ci si sposta in un altro Paese, infatti, può essere difficile crearsi una posizione lavorativa, mentre è più facile trovare degli spazi per mettersi in proprio, creando valore con le proprie idee e competenze.

Avevi già qualche esperienza nel settore dell’innovazione?

Non ero completamente digiuno di questo argomento: prima mi interessavo soprattutto di disarmo e, in un percorso di letture personali, mi ero imbattuto nell’opera dell’autore americano Jeremy Rifkin, che ha un’esperienza molto simile alla mia e che ho incontrato. Anche lui era partito dall’attivismo (soprattutto contro il nucleare e il petrolio) ed era passato a tenere conferenze, poi alla scrittura e infine a coordinare una rete di imprese.
Mi sono riconosciuto molto nel suo percorso e ho molto apprezzato il suo “La Terza Rivoluzione Industriale”. In Germania è stato consulente del governo tedesco, dell’Unione Europea e ha avuto un ruolo determinante nell’influenzare la cancelliera Merkel e la CDU in merito alle politiche sul nucleare. Ho avuto modo di venire in contatto con il suo ufficio europeo e di avviare con loro delle collaborazioni.
Prima di iniziare a operare in questo settore, insomma, mi sono posizionato all’interno di una tendenza. Il mio scopo è fare di talenteco un punto di riferimento internazionale nella galassia delle startup smart/green.

gasometro schoeneberg euref campus

È un obiettivo difficile da raggiungere?

Certamente ci sono delle difficoltà, soprattutto nelle fasi iniziali di un progetto come il nostro, ma va anche detto che non abbiamo molta concorrenza da parte di altri soggetti che facciano le stesse cose. Un altro grande vantaggio è che siamo molto liberi: non lavoriamo per governi né per industrie, quindi possiamo muoverci come meglio crediamo. Questo ci permette di avere moltissimi contatti. Non solo stiamo organizzando il nostro evento per ottobre e stiamo già pensando a una seconda edizione ancora più estesa, ma riceviamo anche varie richieste di operatori di vari settori che vogliono entrare in contatto con startup interessanti.

Quindi fate anche un lavoro di consulenza, fungendo da connettore fra le startup green e le aziende o istituzioni che ne hanno bisogno?

Esatto. Al momento svolgiamo tre attività: in primo luogo l’organizzazione di eventi, poi la consulenza e infine stiamo avviando una piattaforma internet. Quest’ultima è ancora in una fase organizzativa embrionale, ma si renderà assolutamente necessaria, perché stiamo accumulando un database di contatti molto vasto che necessita di essere ottimizzato con tecnologie appropriate, per essere utilizzato al meglio.

Che risultati sperate di ottenere con l’evento di ottobre?

Quello che più ci interessa è migliorare la comunicazione fra reti e associazioni che si muovono in questo settore. Inviteremo tutte le principali associazioni di imprese ecosostenibili in un panel dedicato all’economia sostenibile in Europa, proprio per facilitare la collaborazione. La competizione non è una cosa che ci interessa, siamo invece aperti alle sinergie con chiunque condivida i nostri valori in tema di innovazione e sostenibilità.
Il nostro evento vuole anche essere l’occasione per fare una panoramica su ciò che succede in questo ambito, una fotografia del momento corrente. Per questo siamo felici di accogliere altre realtà che organizzano eventi simili: vogliamo che chi partecipa possa ottenere tutte le informazioni rilevanti sul settore dell’innovazione sostenibile, sulle associazioni esistenti, sulle occasioni di incontro, sulle altre startup con le quali creare collaborazioni, sugli investitori, ma anche sui potenziali clienti, consulenti, partner.
Un evento ben riuscito dovrebbe aiutare ogni partecipante a trarre il tipo di risorse e informazioni che gli sono più utili dall’intero contesto. Per l’anno prossimo abbiamo in mente un evento più grande e stiamo considerando l’ipotesi di creare eventi virtuali, o quantomeno di introdurre questa possibilità per limitare la necessità di spostarsi in aereo – anche quella diventerà una tematica importante. Nell’organizzare Smart & Green on stage ci interessava anche vedere rappresentate più aree geografiche possibili, perché la comunicazione in questo settore ha bisogno di circolare liberamente. Spesso ci sono realtà interessantissime in diversi angoli d’Europa, delle quali non arriva notizia nel resto del continente, il che è una perdita per tutti: per le startup che non crescono e per tutti coloro che non hanno la possibilità di beneficiare delle innovazioni che propongono. Noi speriamo di facilitare la comunicazione fra nord e sud, est e ovest. Naturalmente non ci aspettiamo che questa nostra prima edizione sia risolutiva, ma speriamo che sia fonte di nuovi contatti e progetti stimolanti. Guardiamo già al futuro: per esempio, nel prossimo futuro saremo coinvolti come consulenti in altri eventi dedicati alle Smart Cities e agli edifici “green”. Inoltre, in questa fase, sono ben accetti gli sponsor, sia italiani che tedeschi.

Scendiamo nel dettaglio: come si svolgerà l’evento?

Per strutturarlo mi sono ispirato a quelli organizzati dall’Ambasciata italiana. La prima sera sarà dedicata al networking, con qualche relatore, al Mindspace in Friedrichstraße. In quest’occasione saranno presentate alcune promettenti startup che non mancheranno di attrarre l’interesse dei partecipanti. Il secondo giorno l’evento si terrà a partire dalla mattina all’EUREF Campus, una realtà splendida molto attiva nel settore della sostenibilità e dell’innovazione.

Puoi farci qualche anticipazione sulle startup e sui network più interessanti che prenderanno parte all’evento?

Queste sono alcune delle più interessanti, ma tutti i partecipanti all’evento hanno da offrire qualcosa di particolare.

shine
EcoPros
Quakebots
Mathesia
Cyclic
Mowea
Everlean

C’è qualcos’altro che i nostri lettori dovrebbero sapere su Talenteco e su Smart & Green on stage?

Un’anticipazione: stiamo per lanciare l’aperitivo startup. L’idea è quella di creare un evento non stressante e dall’atmosfera rilassata. Dopo una giornata di lavoro, si può bere un bicchiere di vino, scambiarsi informazioni interessanti, ascoltare uno o due speaker e poi avere ancora la serata libera. Questo è uno dei contributi dell’italianità alle dinamiche dell’innovazione. Noi abbiamo organizziamo già degli incontri e ci piacerebbe trasformarli in piccoli eventi che creino un contesto piacevole, facilitando lo scambio di informazioni e la collaborazione fra realtà diverse.