La genuinità ritrovata nel caos quotidiano

©Massimo Lagrotteria / All rights reserved
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di Margherita Teodori*

Berlino è piena zeppa di arte, lo è nel grande e nel piccolo, nei tradizionali musei come nei caffè più dimenticati. In città convergono una miriade di artisti provenienti dai più svariati angoli del mondo e qui si incontrano, si scambiano idee, pianificano e progettano.

Tutto bellissimo dunque, tutto “cool”.

Ma, c’è un ma. Infatti, quando si è in tanti, tantissimi per meglio dire, quando vige la regola che tutti possono “fare arte” e ambire dunque ai famosi quindici minuti di successo promessi da Warhol (non me ne voglia la corrente sostenitrice della falsa attribuzione), si rischia di imbattersi in una scarsa qualità, come del resto in quella molto alta. Stasera mi ritengo fortunata per aver preso parte alla seconda.

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©Massimo Lagrotteria / All rights reserved

L’Artista in capitolo è Massimo Lagrotteria, che esordisce con i suoi raffinatissimi lavori a Berlino il 28 Febbraio, on Saturday night, presso la molto più che una gelateria Cuore di Vetro, in Max-Beerstr. 33.

Massimo nasce a Lucerna, in Svizzera, classe ’72, vive e lavora a Carpi, in quella che lo stesso Giovanni Lindo Ferretti considera dopotutto la periferia di Berlino.

Attento osservatore di un’espressività appena accennata e subito dopo nascosta in quel groviglio frenetico di movimenti, Lagrotteria lavora sulla figura, intrappola con efficacia l’attimo fuggente – e  costantemente sfuggente – sulla tela, portando in mostra gli “Sfiorati”, una serie di dipinti che, così sapientemente organizzati dalla Curatrice Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, sembrano ora ritrovare il proprio tempo sospeso, e insieme dialogano, timidamente si svelano e a loro volta osservano.

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© Massimo Lagrotteria / All rights reserved

Che cosa osservano?

Osservano noi, che – vittime di un Tempo in cui non c’è tempo – celiamo ingenue espressioni spontanee dietro un groviglio di gestualità e movimento con cui condiamo artificialmente la nostra quotidianità.

Gli “Sfiorati” di Lagrotteria siamo dunque noi, o meglio, potrebbe essere chiunque di noi, colto nella spassionata naturalezza di un sorriso, uno sgaurdo malinconico o pensante, nello sbalordimanento o nella quiete.

Quella di stasera è stata una serata armoniosa, piacevole e raffinata, sotto lo sguardo accogliente e sincero degli Sfiorati – non noi, ma quelli dipinti.

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© Massimo Lagrotteria / All rights reserved