Francoforte: ecco il piano-scuola della città

Foto © David Reber / Flickr / CC BY-SA 2.0
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Bannerino_FrancoforteFrancoforte – Sul tema della scuola e della condizione degli edifici scolastici in città si discuteva da tempo. Non sono mancate negli ultimi mesi lamentele da parte di genitori e insegnanti riguardo alle condizioni in cui versavano le strutture cittadine. Non sono state invane.

Ci è voluto un po’ ma in comune è ora arrivato lo Schulentwicklungsplan (SEP) – il piano per lo sviluppo scolastico. Come sempre, se siete abituati alle amministrazioni delle grandi città italiane, la determinazione e la capacità di affrontare un problema nel suo complesso da parte della città di Francoforte sorprende non poco. Il dato sorprendente e che più si presta a fare i titoli dei giornali è quello dell’apertura di 10 (dieci!) nuove scuole.

In realtà questo dato è da precisare meglio, ma da solo rende l’idea di come l’amministrazione abbia se non altro deciso di mostrarsi pronta e decisa a fronteggiare il problema di una città in forte espansione e, di conseguenza, di una città che necessità nuovi servizi adeguati alle sue nuove dimensioni.

Tuttavia, dicevamo, non si tratta effettivamente di dieci nuove scuole – in genere Grundschule – che nascono dal nulla. In alcuni casi si tratta di scuole che nasceranno dopo la chiusura e accorpamento di altre. In altri casi, come è previsto nel nuovo quartiere dell’Europaviertel e, eventualmente nella Niederrad che si trasformerà da quartiere di uffici a quartiere residenziale, si tratta di strutture nuove.

Una delle linee del progetto è quella di accorpare i diversi percorsi educativi offerti dal sistema scolastico tedesco nelle cosiddette Gesamtschule (IGS). Sarebbero quindi degli istituti comprensivi dei vari indirizzi scolastici (esclusi i Gymansien – i licei – che rimangono un discorso a parte). Un provvedimento questo che avevamo già annunciato per quanto riguarda la Sophienschule a Bockenheim e che di fatto diviene generalizzato per il futuro della scuola a Francoforte.

Se da un lato questa idea è sicuramente positiva perchè garantisce una maggiore integrazione della popolazione studentesca e riduce il classismo insito nel sistema tedesco, dall’altro resta il dubbio quanto questa operazione sia mirata al bene di ragazzi e ragazze e quanto invece sia dettata da motivi di portafoglio. Evidentemente avere una sola struttura costa meno che averne diverse contemporaneamente.

Per quanto riguarda i costi poi il piano non fornisce dati precisi. Nè sul peso economico previsto nè, tantomeno, sul dove recuperare i soldi necessari alla realizzazione del piano.

Come detto, gli istituti di istruzione superiore seguono un discorso a parte. Anche loro aumenteranno per far fronte alla continua crescita della domanda. I Gymnasien infatti soffrono di sovraffollamento e negli ultimi anni sempre più studenti hanno deciso per questa scuola. Una tendenza che, in maniera interessante, contrasta con quanto succede in Italia, dove la crisi ha ridotto gli iscritti ai licei favorendo le scuole che forniscono una preparazione professionale più solida.

Una data per l’effettiva realizzazione compelssiva del piano non è ancora stata fissata. Alcuni progetti datano 2019, altri già 2016.

Le discussioni a riguardo non mancano in comune. Specie alcuni accorpamenti e le riduzioni di alcune scuole (per esempio a Fechenheim) hanno sollevato alcune critiche.

[ale.gra]

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