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Annalena Baerbock: “Attueremo una politica estera femminista”. Söder: “Non si dice a tutto il mondo cosa fare”

La ministra tedesca degli esteri Annalena Baerbock ha dichiarato che il ministero che rappresenta ha intenzione di perseguire una politica estera femminista, con una sua ambasciatrice e 80 pagine di linee guida.

“Stiamo perseguendo una politica estera femminista perché è amaramente necessaria, in quanto uomini e donne non sono ancora uguali in tutto il mondo” scrive la ministra nella prefazione, come riportato dalla dpa. Una bozza del documento era già stata resa nota una settimana fa e la notizia era stata rilanciata dallo Spiegel. L’anno scorso, inoltre, era già nata una polemica a riguardo, innescata dal leader dell’opposizione Friedrich Merz.


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Verso una politica estera femminista: Baerbock presenterà il progetto mercoledì

L’esponente dei Verdi intende presentare il progetto questo mercoledì, insieme alla ministra dello sviluppo Svenja Schulze (SPD). Nel motivare questo nuovo obiettivo del suo ministero, Baerbock ha ribadito che “i diritti delle donne sono un metro di misura per lo stato delle nostre società” e che una politica estera femminista, di conseguenza, mira all’uguaglianza delle donne e delle ragazze di tutto il mondo. Un valore imprescindibile, che deve diventare una priorità.

Una nuova ambasciatrice e 80 pagine di linee guida per orientare l’azione

Le linee guida concepite da Baerbock hanno lo scopo di guidare l’attività del suo ufficio a livello internazionale e di plasmare anche metodi di lavoro interni, in modo che si possa formare una sorta di “riflesso femminista”, in grado di orientare l’azione. Per adeguare metodi e strutture di lavoro a questo obiettivo, verrà inoltre creata la succitata figura di una “ambasciatrice del Ministero degli Esteri per la politica estera femminista”.

Alice Weidel –
Foto: Sandro Halank, Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Le critiche dei conservatori, da Weidel a Söder

Questo progetto ha incontrato immediatamente le critiche e la resistenza dei partiti conservatori, in primis AfD e CDU.

La co-leader dell’ultradestra di AfD, Alice Weidel, ha definito il tutto “una truffa senza senso”, mentre il primo ministro bavarese della CSU, Markus Söder, ha parlato di un concetto “incomprensibile” e dichiarato che la politica estera è “diplomazia, non missione”. Söder ha inoltre aggiunto che se si cerca di educare il mondo, “dicendo a tutti gli altri cosa debbano o non debbano fare”, si va incontro a un sicuro fallimento.

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