L’arabo come terza lingua a scuola? Berlino ci pensa

Photo by Waleed Alzuhair
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Photo by Waleed Alzuhair

Nelle scuole di Berlino si insegnano già il cinese e il giapponese. C’è una lingua che, tuttavia, rimane per ora al di fuori dei circuiti di insegnamento canonici: l’arabo.

La situazione però potrebbe cambiare presto. L’IHK Berlin (Industrie- und Handelskammer zu Berlin, la Camera di Commercio locale), infatti, sta spingendo perché l’insegnamento della lingua semitica originatasi in Egitto venga sdoganato nelle classi.

«Nel mondo circa 300 milioni di persone in ventidue stati parlano l’arabo», spiega Jürgen Steltzer, coordinatore dell’IHK. «Questi ventidue stati sono molto potenti economicamente. Per questo, se un businessman tedesco parla un po’ di arabo, ha con sé un ottimo apri-porta per gli affari».

Nel decennio 2002-2012, la quantità dei rapporti economici tra Berlino e i paesi Arabi è quadruplicata. Il volume annuale delle transazioni economiche ammonta tra il Land e questi partner economici, sommando sia l’import che l’export, ammonta a 1,7 miliardi di euro.

Per questa ragione, Steltzer sta lavorando alla proposta di introdurre lezioni di arabo nelle scuole secondarie. L’offerta non sarebbe rivolta a persone di etnia araba, quanto piuttosto a chi la potrebbe apprendere come seconda o terza lingua.

Tuttavia, non sarà «Per far sì che ciò avvenga, bisogna prima di tutto cambiare la mentalità culturale», spiega Steltzer. «Molti genitori associano l’arabo con le difficoltà di integrazione e le situazioni sociali problematiche. Ci vorrà tempo e pazienza. Prima di tutto, dobbiamo sviluppare la consapevolezza che l’arabo è una lingua internazionale, molto importante».