AperturaPoliticaPolitica internazionale

In Germania il 63% è contrario all’operazione militare israeliana a Gaza

Sono passati quasi 20 mesi da quando Israele, in risposta all’attacco del 7 ottobre 2023, ha lanciato un’offensiva nella striscia di Gaza che ha portato allo sterminio di oltre 50.000 civili (cifre dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari su calcoli del ministero della salute a Gaza, aggiornato al 14 maggio 2025. Fonte). A questi si aggiungono i mutilati, gli invalidi permanenti, oltre alle persone prossime alla morte per fame e sete, dopo il blocco dell’ingresso degli aiuti umanitari. Fino a questo momento, la Germania è stata fermamente dalla parte di Israele, senza condizioni, almeno formalmente: le proteste per il cessate il fuoco nelle piazze tedesche sono state molto partecipate fin dal primo giorno e anche, in più occasioni, teatro di scontri violenti con le forze dell’ordine. Le cose, però, stanno cambiando.

Non ancora formalmente: nel corso delle proteste ci sono ancora moltissimi scontri, i manifestanti denunciano spesso forme di repressione violenta e illegittima da parte della polizia, inoltre moltissimi slogan e, a Berlino, perfino l’uso della lingua araba in contesti legati alle proteste sono vietati, così come i paragoni fra lo sterminio dei palestinesi e l’olocausto. Eppure, per la prima volta, il Cancelliere tedesco Friedrich Merz e il Ministro degli Esteri Johann Wadephul (entrambi CDU) hanno criticato pubblicamente lo sterminio dei civili – che, a livello internazionale, è valso al premier israeliano Benjamin Netanyahu un mandato d’arresto internazionale per crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

L’opinione pubblica tedesca, intanto, manifesta crescenti perplessità riguardo all’operazione militare israeliana nella Striscia di Gaza e di questo si è accorto anche l’istituto di ricerca demoscopica infratest dimap, che conduce il DeutschlandTrend, ovvero il sondaggio su temi politici più importante della Germania. L’ultima indagine verteva proprio su questo tema e, dalle domande fatte a un campione di 1.292 elettori tedeschi, emerge un quadro di crescente scetticismo verso l’azione militare di Israele in territorio palestinese.

Il sondaggio, realizzato nelle giornate di lunedì e martedì, rivela un cambiamento significativo nella percezione dell’opinione pubblica tedesca su questo tema. La prolungata durata dell’intervento militare israeliano ha contribuito a un inasprimento del giudizio critico da parte dei cittadini tedeschi.

Crescente disapprovazione in Germania per l’operato di Israele a Gaza

I dati raccolti evidenziano come quasi due terzi degli intervistati, precisamente il 63%, ritenga ormai eccessiva la risposta militare israeliana nella Striscia di Gaza. Questo dato rappresenta un valore massimo nelle rilevazioni storiche dell’ARD-DeutschlandTrend e segnala un significativo mutamento nell’atteggiamento dell’opinione pubblica.

La questione dell’impatto sulla popolazione civile palestinese costituisce un punto particolarmente sensibile: quasi tre quarti degli intervistati (73%) considera ingiustificato che le azioni militari israeliane che sono presentate come dirette contro Hamas colpiscano anche i civili palestinesi. Anche questo indicatore raggiunge valori record nella serie storica del sondaggio.

Il contesto operativo del conflitto

L’operazione militare israeliana, condotta attraverso attacchi aerei e dispiegamento di truppe di terra, persegue l’obiettivo dichiarato di distruggere l’organizzazione terroristica Hamas nella Striscia di Gaza, ma il suo effetto, come testimoniato da decine di migliaia di video ampiamente disponibili sui social media, nonché dalle organizzazioni internazionali che monitorano il rispetto dei diritti umani, è principalmente quello di causare morti civili e di aver bloccato l’accesso al territorio gazawi di tutti i beni di prima necessità, con il risultato che la popolazione civile rimasta patisce oggi condizioni di deprivazione estrema incompatibili con la vita. La situazione umanitaria nella regione si presenta quotidianamente attraverso notizie che documentano condizioni catastrofiche, che vanno dalla distruzione di ospedali e strutture per l’infanzia a condizioni sanitarie critiche per migliaia di persone.

Il cambiamento nella percezione delle responsabilità

Un elemento significativo emerso dal sondaggio riguarda l’evoluzione della percezione delle responsabilità nel conflitto. In precedenza, l’opinione pubblica tedesca tendeva a considerare Hamas maggiormente responsabile rispetto a Israele per la situazione della popolazione palestinese. I dati attuali dell’ARD-DeutschlandTrend mostrano invece come i tedeschi ritengano ora che la responsabilità sia equamente ripartita tra Hamas e Israele.

La posizione del governo federale tedesco

Da oltre una settimana si registra un mutamento nel tono adottato dal governo federale tedesco riguardo alla guerra di Gaza. Durante il WDR Europaforum, il cancelliere Friedrich Merz (CDU) ha espresso una posizione critica riferendosi all’intervento militare israeliano nella Striscia di Gaza.

Merz ha dichiarato: “Infliggere alla popolazione civile sofferenze così gravi, come è avvenuto sempre più spesso negli ultimi giorni, non può più essere giustificato con la lotta al terrorismo di Hamas”. Questa presa di posizione ha ottenuto un ampio sostegno trasversale nell’opinione pubblica tedesca, ma ha suscitato veementi critiche all’interno della CSU, il partito cristiano-sociale bavarese che, insieme alla CDU, costituisce l’Unione, forza di maggioranza dell’attuale coalizione di governo.

La posizione critica espressa dal cancelliere, però, per quanto sgradita ai compagni di coalizione, sembra godere nei sondaggi del sostegno della maggioranza dei cittadini tedeschi, con un consenso che attraversa tutte le fasce d’età e i sostenitori di tutti i partiti rappresentati nel Bundestag. Complessivamente, tre tedeschi su quattro ritengono giusta la critica del cancelliere all’azione militare israeliana nella Striscia di Gaza.

Il dibattito sulle esportazioni di armi tedesche: una nota dolente

Le conseguenze politiche del cambiamento di posizione si manifestano concretamente nel dibattito sulle esportazioni di armi. La scorsa settimana, il ministro degli Esteri Johann Wadephul (CDU) ha annunciato l’intenzione di riesaminare le esportazioni di armi delle aziende tedesche del settore della difesa a causa dell’azione militare israeliana nella Striscia di Gaza.

È rilevante considerare che la Germania rappresenta il secondo fornitore di armi più importante per Israele dopo gli Stati Uniti, rendendo particolarmente significativa qualsiasi decisione in materia di esportazioni militari. Ancora non sono stati presi provvedimenti di alcun tipo in merito, ma il solo fatto che Wadephul abbia dichiarato di non considerare accettabile la fornitura di armi, se queste armi vengono utilizzate in contesti in cui si ledono i diritti umani fondamentali, è bastato a infiammare il dibattito interno al governo.

Anche in questo caso, la critica mossa dal ministro cristiano-democratico ha l’appoggio della popolazione. I dati del sondaggio rivelano una chiara preferenza dell’opinione pubblica per una revisione delle politiche di esportazione: il 43% degli intervistati si dichiara favorevole a limitare le esportazioni di armi verso Israele, mentre un ulteriore 30% sostiene un’interruzione completa.

Solo una minoranza, pari al 17% degli intervistati, ritiene che il governo federale dovrebbe continuare ad autorizzare le esportazioni di armi tedesche verso Israele senza modifiche.

Divisioni interne ai partiti politici

Le posizioni sui temi delle esportazioni di armi evidenziano differenze significative tra i sostenitori dei diversi partiti politici. Mentre i sostenitori di AfD, SPD, Verdi e Die Linke si esprimono con netta maggioranza a favore di una limitazione o di un blocco delle esportazioni di armi tedesche verso Israele, i sostenitori dell’Unione mostrano maggiori divisioni.

Tra i sostenitori di CDU e CSU, il 44% è favorevole a limitare le esportazioni di armi tedesche, ma solo il 16% chiede un blocco totale. Quasi un terzo dei sostenitori dell’Unione (29%) ritiene appropriato che il governo continui ad autorizzare le forniture di armi tedesche a Israele.

La questione della responsabilità storica tedesca

Il tema della responsabilità storica della Germania nei confronti di Israele costituisce un elemento centrale nel dibattito pubblico. Circa un terzo degli intervistati ritiene che, data la sua storia, la Germania abbia una responsabilità maggiore rispetto ad altri paesi nella protezione di Israele – che era anche la posizione mantenuta, a grandi linee, dal precedente governo. Tuttavia, una stretta maggioranza non condivide questa visione.

I dati mostrano chiaramente come l’opinione pubblica tedesca rifiuti l’idea di un sostegno incondizionato a Israele nel conflitto mediorientale. Solo il 13% dei tedeschi ritiene che la Germania debba schierarsi incondizionatamente dalla parte di Israele, mentre tre quarti degli intervistati non concordano con questa posizione.

Questi dati suggeriscono una valutazione più sfumata del ruolo tedesco nel conflitto, che tiene conto sia della responsabilità storica sia delle considerazioni umanitarie attuali.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio
RocketplayRocketplay casinoCasibom GirişJojobet GirişCasibom Giriş GüncelCasibom Giriş AdresiCandySpinzDafabet AppJeetwinRedbet SverigeViggoslotsCrazyBuzzer casinoCasibomJettbetKmsauto DownloadKmspico ActivatorSweet BonanzaCrazy TimeCrazy Time AppPlinko AppSugar rush