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Tesla e sindacati: scontro sulle assenze per malattia in Germania

Continuano le tensioni fra la dirigenza dello stabilimento Tesla di Grünheide, vicino a Berlino, e il sindacato IG Metall. Quest’ultimo accusa l’azienda di mettere in atto pratiche intimidatorie verso i dipendenti della fabbrica in Germania, con lo scopo di rifiutarsi di pagare quanto dovuto in caso di assenze per malattia.  Secondo quanto riferito dal portavoce dell’IG Metall, l’azienda statunitense avrebbe adottato un approccio contestato nella gestione dei certificati medici.

Le accuse di IG Metall a Tesla sulla gestione delle assenze per malattia

Tesla richiederebbe ai dipendenti di rivelare le proprie diagnosi e di autorizzare i medici a violare l’obbligo di riservatezza professionale e, in più occasioni, avrebbe addirittura trattenuto lo stipendio ai dipendenti che si erano assentati per motivi di salute. L’emittente rbb ha ottenuto documentazione che attesterebbe tali richieste, confermando quanto già anticipato dal quotidiano Handelsblatt.

La casa automobilistica ha fermamente respinto le accuse, sostenendo che le verifiche riguarderebbero esclusivamente casi di pagamenti continuativi non autorizzati e situazioni in cui, secondo la giurisprudenza del Tribunale federale del lavoro tedesco, sussisterebbero dubbi sulla veridicità delle certificazioni di malattia presentate. L’azienda ha ribadito che, in tali circostanze, i datori di lavoro sono legittimati a richiedere prove supplementari.

Il sindacato denuncia inoltre pratiche finanziarie controverse. Stando alle dichiarazioni del rappresentante sindacale, in diversi casi Tesla avrebbe trattenuto interamente le retribuzioni dei dipendenti in malattia, comunicando loro l’esistenza di “pagamenti in eccesso” erroneamente versati durante il periodo di assenza. Per risolvere tali presunte irregolarità, ai lavoratori sarebbe stata offerta la possibilità di sottoscrivere accordi di cancellazione del proprio presunto “debito”.

Dirk Schulze, responsabile del distretto IG Metall Berlino-Brandeburgo-Sassonia, ha definito queste pratiche “intimidazioni non autorizzate”, sostenendo che nella maggioranza dei casi si tratti di accuse prive di fondamento. La situazione ha generato numerose controversie legali, tanto che il portavoce sindacale ha evidenziato come i dipendenti Tesla di Grünheide necessitino di assistenza legale con una frequenza 21 volte superiore rispetto alla media degli iscritti all’IG Metall.

Elon Musk critica le troppe assenze per malattia nella fabbrica di Grünheide

Tesla ha ridimensionato la portata del fenomeno, quantificando in circa dodici mensili i casi contestati, su un organico complessivo di 11.000 dipendenti.

Il CEO dell’azienda, Elon Musk, aveva già manifestato pubblicamente il proprio disappunto per l’elevato tasso di assenze per malattia nello stabilimento tedesco. Nell’autunno 2024 erano state segnalate visite senza preavviso da parte dei dirigenti presso le abitazioni dei dipendenti in malattia, pratica che aveva già suscitato aspre critiche da parte del sindacato.

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