Sciopero BVG a Berlino: mezzi fermi mercoledì e giovedì

La controversia sui salari nel trasporto pubblico berlinese si sta intensificando e il sindacato Ver.di ha indetto un altro sciopero di 48 ore per mercoledì 19 e giovedì 20 marzo, appena prima dell’ultimo round negoziale previsto per venerdì 21 marzo. In quella data scadrà l’ultimatum imposto dal sindacato.
Jeremy Arndt, negoziatore di Ver.di, ha dichiarato che “l’offerta finanziaria della BVG è completamente inadeguata” perché “non compensa sufficientemente i drastici aumenti dei prezzi degli ultimi anni e il significativo divario salariale rispetto al resto della Germania”. Per giovedì è stata indetta una manifestazione centrale presso la Camera dei Rappresentanti di Berlino.
La risposta dell’azienda di trasporti è stata immediata e decisa. Jenny Zeller-Grothe, responsabile delle risorse umane e capo negoziatore di BVG, ha definito l’escalation “sproporzionata e inutile” considerando l’offerta già sul tavolo di un aumento del 13,6% della retribuzione su un periodo di soli due anni. BVG sta esaminando le possibilità legali per contestare la proporzionalità dello sciopero di due giorni.
Se entro il 21 marzo non verrà presentata un’offerta “accettabile”, Ver.di ha minacciato di indire uno sciopero a tempo indeterminato.
La controversia salariale: numeri e richieste
Il nodo centrale della disputa è economico. Ver.di aveva presentato le sue richieste nell’ottobre 2024: un aumento di 750 euro mensili per ciascuno dei 16.600 dipendenti della BVG, una tredicesima mensilità come bonus natalizio, un incremento dell’indennità di guida o di turno alternato a 300 euro e dell’indennità di turno a 200 euro. Complessivamente, circa 1000 euro in più al mese per dipendente.
BVG aveva quantificato il costo totale del pacchetto in 250 milioni di euro, definendolo “non finanziabile”. Nel 2023, l’azienda ha speso 821 milioni di euro per il personale, che salgono a 913 milioni includendo la controllata Berlin Transport (BT). I dati relativi al 2024 non sono ancora disponibili.
Ver.di giustifica la richiesta di un aumento così significativo con l’assenza di incrementi salariali sostanziali negli ultimi anni. L’ultima contrattazione collettiva si era concentrata principalmente sull’orario di lavoro, non sulle retribuzioni. A questo si sono aggiunti l’imprevisto aumento dell’inflazione causato dalla pandemia di Covid e dalla guerra in Ucraina. L’aumento richiesto di 750 euro mira a compensare la “perdita salariale reale” accumulata negli anni recenti.
La stessa BVG ha riconosciuto una certa “domanda repressa” da parte dei dipendenti, ammettendo che nel confronto tra i Länder tedeschi, Berlino si posiziona all’ultimo posto per quanto riguarda le retribuzioni degli autisti.
L’evoluzione delle trattative
Negli ultimi mesi si sono svolti cinque cicli di trattative, con quattro offerte da parte di BVG e tre scioperi di avvertimento. L’azienda ha mostrato apertura su diverse questioni, soprattutto sulla durata del contratto, riducendola progressivamente da 48 a 24 mesi rispetto all’anno richiesto dal sindacato.
Le parti hanno raggiunto un accordo sulla durata del contratto e sui bonus: l’indennità per guida e turni a rotazione sarà aumentata a 225 euro, la quota aggiuntiva per i turni a 130 euro. La gratifica natalizia verrà incrementata di 100 euro in entrambi gli anni. Inoltre, BVG offre ai dipendenti la possibilità di aumentare volontariamente l’orario di lavoro da 37,5 a 39 ore, con un conseguente aumento della retribuzione fino al 4,7%.
Il punto critico rimane l’entità dell’aumento salariale. BVG ha recentemente proposto un incremento di 240 euro mensili con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2025, più ulteriori 135 euro mensili a partire da marzo 2026. Secondo l’azienda, questo comporterebbe un aumento medio del 13,6% in due anni, riportando Berlino in testa alla classifica dei Länder per retribuzioni. Il sindacato, tuttavia, ritiene l’offerta insufficiente, pari solo alla metà dei 750 euro richiesti.
Sciopero BVG: quali mezzi saranno coinvolti
BVG ha dichiarato di essere al limite delle proprie possibilità finanziarie. Il pacchetto offerto costerebbe circa 125 milioni di euro annui, di cui poco meno della metà garantita dallo Stato nell’ambito dell’attuale contratto dei trasporti. L’azienda dovrebbe coprire autonomamente la parte restante, rendendo un ulteriore aumento “assolutamente ingiustificabile dal punto di vista economico”.
Durante lo sciopero di mercoledì e giovedì, non saranno operativi né la metropolitana né i tram, né la maggior parte degli autobus. Funzioneranno regolarmente solo le linee gestite da aziende private per conto di BVG: 22 linee diurne e 12 notturne, principalmente autobus di quartiere nelle zone periferiche della città. Tutte le linee M e X non saranno in servizio, con alcune eccezioni per le corse gestite congiuntamente con aziende del Brandeburgo, come la X36 tra la stazione di Spandau e Hennigsdorf.
Il servizio sostitutivo Muva, che garantisce l’accesso a tutti anche in presenza di barriere architettoniche, e i traghetti (F10, F11, F12) funzioneranno normalmente. La maggior parte dei passeggeri dovrà ripiegare sulla S-Bahn di Berlino, gestita da Deutsche Bahn e quindi non interessata dallo sciopero, con prevedibili affollamenti. Durante gli scioperi precedenti, la S-Bahn aveva leggermente aumentato la frequenza su tre linee, ma non dispone di veicoli o conducenti sufficienti per un incremento significativo del servizio. Anche tutti i treni regionali della ferrovia e della società privata Odeg circoleranno regolarmente.