Inizia il processo all’ex terrorista Daniela Klette: 700 pagine di accusa

Inizierà mercoledì il processo a Daniela Klette, ex terrorista rossa e membro della cosiddetta terza generazione della Rote Armee Fraktion (RAF), già Banda Baader Meinhof.
Arrestata a Berlino a febbraio dell’anno scorso, dopo ben tre decenni di latitanza, Klette, ormai 66enne, è al momento in isolamento nel centro di detenzione di Vechta, in Bassa Sassonia.
Daniela Klette: il processo è alle porte
In base alle informazioni raccolte dal momento del suo arresto in poi, sono emersi maggiori dettagli sulla permanenza a Berlino della donna, che avrebbe vissuto a lungo in un edificio residenziale a Sebastianstraße, nel cuore del distretto berlinese di Kreuzberg. Klette avrebbe inoltre usato diversi nomi falsi: Claudia Bernadi, Claudia Schmidt Oliviera e a volte si sarebbe presentata come Lucia o Sarah.
Il tribunale di Verden ha programmato di dedicare 56 giornate all’esame del caso. Vista l’impossibilità di ospitare le udienze a Vechta, per ragioni di sicurezza (nella cittadina non ci sarebbe una sala grande e abbastanza sicura), il processo si terrà presso l’Alta Corte Regionale di Celle.

Le gravi accuse della procura
La procura di Verden imputa a Klette gravi reati, commessi con gli altri due membri della cellula tuttora latitanti: Ernst-Volker Staub (70 anni) e Burkhard Garweg (56).
I tre sono accusati di aver commesso 13 rapine a mano armata, tra il 1999 e il 2016, per un bottino pari a 2,7 milioni di euro. Lo scopo sarebbe stato quello di procurarsi una “fonte di reddito duratura”, per poter vivere in clandestinità senza rischi.

Tra le accuse mosse contro Klette figura anche un tentato omicidio relativo al 2015. Secondo la procura, durante un’assalto armato a un furgone portavalori a Stuhr, vicino a Brema, Klette avrebbe sparato ripetutamente contro il finestrino blindato. Due colpi avrebbero perforato il vetro, penetrando nella cabina di guida. Le persone all’interno dell’abitacolo sarebbero fortunatamente rimaste illese e il ritrovamento di tracce di DNA avrebbe permesso, in seguito, l’identificazione dei sospetti. L’arma usata durante la rapina sarebbe inoltre stata ritrovata nell’appartamento occupato da Klette a Berlino dopo l’arresto della donna, secondo quanto riportato da Spiegel all’inizio di febbraio.
Nell’appartamento dell’ex “terrorista rossa” sarebbero inoltre state rinvenute armi descritte dalla procura come “armi da guerra pesanti”. Parliamo di un arsenale che include un fucile d’assalto polacco, una mitragliatrice cecena e una granata, oltre a un Kg d’oro e oltre 240.000 euro in contanti.
700 pagine di accusa per Klette
L’accusa contro Klette è di 700 pagine e uno degli avvocati berlinesi che difenderanno la donna, Lukas Theune, ha annunciato alla Berliner Zeitung l’intenzione di presentare una dichiarazione iniziale già nel primo giorno d’udienza. Ha poi aggiunto che anche Daniela Klette dovrebbe intervenire.
La RAF è sospettata di aver commesso 34 omicidi. Tra gli altri, si è attribuita l’uccisione del capo della Deutsche Bank Alfred Herrhausen, nel 1989, e due anni dopo quella del capo della Treuhand, Detlev Karsten Rohwedder.