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Cosa succede dopo l’approvazione pacchetto debito da un miliardo di euro?

La Germania attraversa attualmente quella fase politica intermedia che si colloca fra gli ultimi atti di un governo uscente e l’inaugurazione di quello nuovo, non ancora formato. Il Bundestag recentemente eletto non è stato ancora costituito, mentre l’attuale, composto da 733 membri, mantiene pienamente il quorum e ha appena votato una manovra che avrà un effetto determinante non solo sull’operato del nuovo esecutivo, ma su tutto il Paese, con conseguenze di portata storica. Durante la sessione straordinaria di martedì, infatti, i parlamentari hanno approvato alcune modifiche sostanziali alla Costituzione, basandosi su una coalizione di partiti che prima delle elezioni generali appariva impensabile: Unione, SPD e Verdi. Il Parlamento ha approvato il pacchetto per il debito da un miliardo di euro, ma l’iter non è ancora completato mentre, parallelamente, si avvicina il momento in cui dovrà essere formato il nuovo governo a guida CDU/CSU.

Il ruolo cruciale del Bundesrat

Il prossimo passaggio fondamentale avverrà venerdì, quando si riunirà il Bundesrat, la camera dei Länder. Anche in questa sede sarà necessaria una maggioranza qualificata di due terzi, corrispondente a 46 voti su 69. Inizialmente, sommando i voti dei governi locali con rappresentanti appartenenti a CDU/CSU, SPD o Verdi si raggiungeva un totale di 41 voti, cinque in meno del necessario.

La situazione è cambiata lunedì, quando la Baviera ha dato il suo assenso. Inizialmente, i Liberi Elettori, partner di coalizione della CSU, avevano espresso riserve sul pacchetto di misure che permette di contrarre nuovo debito per un miliardo di euro. Secondo l’accordo di coalizione, in caso di dissenso la Baviera avrebbe dovuto astenersi in occasione del voto al Bundesrat. Ora, con l’aggiunta dei sei voti bavaresi, si raggiungerebbe la maggioranza qualificata richiesta. Questi voti sono risultati più facili da ottenere rispetto a quelli di altri Länder più piccoli, dove governano FDP, BSW o Die Linke. Questi partiti respingano infatti il pacchetto finanziario: l’FDP per motivi di principio, BSW e Die Linke a causa dei fondi da destinare al riarmo.

I Länder dovrebbero trarre vantaggi significativi dal pacchetto: riceveranno 100 dei 500 miliardi di euro destinati alle infrastrutture e alla protezione del clima. Inoltre, potranno contrarre un debito pari allo 0,35% del prodotto interno lordo, mentre finora erano soggetti a un limite di indebitamento pari a zero.

I tentativi dell’FDP di bloccare il pacchetto per il debito da un miliardo di euro

L’FDP sta cercando fino all’ultimo di ostacolare il pacchetto finanziario. I suoi gruppi parlamentari statali in Nord Reno-Westfalia, Assia, Baden-Württemberg e Brema hanno annunciato azioni legali presso le rispettive corti costituzionali locali. Intendono impedire ai governi dei rispettivi Länder di approvare l’emendamento alla Legge fondamentale. L’FDP sostiene che CDU/CSU e SPD vogliano allentare il freno al debito modificando la Legge fondamentale senza coinvolgere i parlamenti dei Länder, violando così la loro autonomia costituzionale e l’ordinamento federale. Tentativi precedenti dell’FDP di fermare i piani di indebitamento con richieste urgenti alla corte costituzionale di Karlsruhe non hanno avuto successo.

Gli scenari post-approvazione del Bundesrat

Se il Bundesrat approverà il pacchetto, i negoziatori di una coalizione rosso-nera potranno proseguire i colloqui sulla base del loro documento esplorativo già pubblicato la scorsa settimana. Parallelamente ai dibattiti politici sul pacchetto finanziario, sono già in corso discussioni sulle possibili collaborazioni. I negoziatori potranno contare su risorse significative per realizzare investimenti nella Bundeswehr, nella protezione civile, e in infrastrutture come ponti, scuole, ospedali e asili nido. “Rimettere in sesto il Paese” è una frase ricorrente in questi giorni. Se il pacchetto da un miliardo di euro finanziato dalla possibilità di contrarre nuovo debito non avesse superato l’iter parlamentare, i negoziatori non avrebbero avuto le basi finanziarie per molti dei loro progetti.

Il dibattito sull’indebitamento: chi promette e chi vigila

Le opinioni sull’indebitamento variano a seconda degli interlocutori. Con l’allentamento del freno al debito per la spesa per la difesa e il fondo speciale per gli investimenti nelle infrastrutture, la Germania avrà l’opportunità di contrarre nuovi, enormi debiti. I Verdi hanno già anticipato l’intenzione di vigilare affinché i fondi non vengano utilizzati solo misure volte ad aumentare la popolarità di CDU/CSU ed SPD, assecondando le promesse delle rispettive campagne elettorali. Anche molti membri della CDU/CSU nutrono perplessità di fronte a nuovo indebitamento. Il leader della CDU e probabile futuro Cancelliere Friedrich Merz ha già chiarito la necessità di un’amministrazione comunque volta al risparmio e all’austerità.

I prossimi sviluppi istituzionali: a fine mese il nuovo governo

Il 25 marzo si costituirà il nuovo Bundestag, segnando parzialmente la conclusione della fase politica provvisoria. Il nuovo Parlamento presenterà maggioranze completamente diverse, distribuite su 630 seggi. L’FDP non sarà più presente, mentre AfD costituirà il secondo gruppo parlamentare dopo la CDU/CSU. Il gruppo parlamentare SPD sarà significativamente ridotto, mentre Die Linke crescerà fino a raggiungere le dimensioni di un gruppo parlamentare vero e proprio.

I tempi necessari per la formazione del nuovo governo dipenderanno dalla velocità con cui i potenziali partner della coalizione negozieranno un accordo definitivo. Tutte le parti coinvolte desiderano procedere rapidamente, anche in considerazione della situazione geopolitica. Nessuno vuole uno stallo prolungato. Il leader della CDU Merz intende essere eletto Cancelliere entro Pasqua, circa 50 giorni dopo le elezioni. Per fare un confronto: nel 2021 trascorsero 73 giorni tra le elezioni e il giuramento, mentre nel 2017 addirittura 171.

Il processo di approvazione dell’accordo di coalizione

Per CDU e CSU, il processo decisionale sull’accordo di coalizione sarà probabilmente rapido: per la CDU deciderà un piccolo congresso di partito, mentre per la CSU sarà sufficiente una risoluzione del consiglio esecutivo. L’SPD intende ottenere l’approvazione della base per l’accordo di coalizione mediante un sondaggio tra gli iscritti. Potranno partecipare tutti i membri che si sono iscritti al partito entro le 8 di domenica 23 marzo. Il voto sarà esclusivamente digitale, ma gli iscritti verranno contattati preventivamente per posta. Affinché il voto sia valido, dovrà partecipare almeno il 20% degli iscritti. L’intero processo, dall’accordo sul contratto all’annuncio del risultato, dovrebbe durare circa dieci giorni.

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