
La piattaforma X, di proprietà del consigliere di Donald Trump e magnate del tech Elon Musk, ha intrapreso un’azione legale contro le autorità tedesche, sia il governo federale che quello di alcuni Länder.
Questa intenzione è stata annunciata dal team di Global Government Affairs della piattaforma, che ha sottolineato come la Germania rappresenti il Paese dell’Unione Europea con il maggior numero di richieste (legali) di dati degli utenti indirizzati a X.
Azione legale della piattaforma di Musk contro le autorità tedesche
L’87% di queste richieste è legato a reati legati all’espressione di un’opinione e quindi, ad esempio, a fake news o incitamento all’odio. La piattaforma X ne critica tuttavia la legittimità, sostenendo che costituiscano una violazione della privacy e della libertà d’espressione dei propri utenti.
Di diverso avviso è la Commissione Europea, che ha ampliato la sua indagine su X. Il commissario UE per il digitale, Henna Virkkunen, ha infatti recentemente sollecitato l’azienda a fornire maggiori dettagli sugli algoritmi della piattaforma, con particolare attenzione ai sistemi che fanno visualizzare agli utenti alcuni contenuti piuttosto che altri. Questa richiesta si inserisce nel contesto della Legge europea sui servizi digitali (DSA), che impone alle piattaforme online di adottare misure efficaci per contrastare fenomeni come la disinformazione, l’incitamento all’odio e la propaganda.
Nel caso specifico di X, le autorità di Bruxelles nutrono il sospetto che i contenuti di orientamento populista e di destra vengano proposti agli utenti con maggiore frequenza rispetto ad altri tip.
La disputa legale tra X e il governo tedesco, così come l’indagine della Commissione Europea, potrebbero quindi avere implicazioni significative per il futuro della regolamentazione dei social media nell’Unione Europea. Inoltre, la questione solleva un dibattito più ampio su come bilanciare la protezione dei diritti individuali con la necessità di garantire la sicurezza delle informazioni online e degli altri utenti. Le decisioni prese in questo contesto potrebbero avere ripercussioni a lungo termine non solo per X, ma anche per altre piattaforme digitali che operano all’interno dell’Unione Europea.
Il problema, però, è anche politico, perché tutto si verifica a cinque giorni dal voto tedesco e si inserisce in una dinamica che sta vedendo l’amministrazione di Washington dare direttive politiche all’Europa che passano esattamente attraverso questi temi. In questa direzione si è mosso anche J.D. Vance alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, dove il vice di Trump ha sostanzialmente esortato i governi europei a collaborare con le forze populiste di destra.