Scholz risponde a Trump sulla Groenlandia: “L’inviolabilità dei confini è fondamentale”
Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz (SPD) ha espresso una ferma condanna delle recenti affermazioni del futuro presidente americano Donald Trump riguardo alle mire statunitensi su Groenlandia e Canale di Panama. In una conferenza stampa convocata d’urgenza a Berlino, Scholz ha ribadito che l’inviolabilità dei confini rappresenta un caposaldo fondamentale del diritto internazionale, valido per tutte le nazioni. Il leader della SPD ha sottolineato l’impegno della Germania e dei suoi alleati europei nel mantenere l’ordine internazionale basato su regole condivise e il rispetto reciproco tra le nazioni.
Scholz ha rivelato di aver affrontato la questione con gli alleati europei, riscontrando una diffusa perplessità di fronte alle parole di Trump. Il Cancelliere ha tracciato un parallelo esplicito con l’invasione russa dell’Ucraina, evidenziando come il rispetto dei confini degli Stati sovrani costituisca un pilastro essenziale dei valori occidentali. Secondo Scholz, le dichiarazioni di Trump rischiano di minare ulteriormente la stabilità internazionale in un momento già critico.
Trump parla di uso della forza per Groenlandia e Canale di Panama. Il Ministro della Difesa tedesco ribatte: “il rispetto dei confini vale per tutti, non solo per gli autocrati come Putin”
Critiche a Trump sono giunte anche dal ministro della Difesa Boris Pistorius (SPD), che durante un comizio elettorale a Marburgo ha rimarcato come il principio del diritto internazionale che vieta modifiche unilaterali delle frontiere valga per tutti, non solo per gli autocrati come Putin ma a maggior ragione per uno Stato che viene considerato da decenni il leader del mondo libero. Pistorius ha accusato Trump di seminare dubbi e incertezze in un momento in cui i cittadini sono già preoccupati per la pace globale e la propria sicurezza. Il ministro ha inoltre evidenziato che le parole di Trump potrebbero avere conseguenze imprevedibili, alimentando tensioni e conflitti in diverse aree del mondo.
Il tycoon repubblicano, parlando dalla sua residenza di Mar-a-Lago in Florida, ha ribadito le minacce di conquistare il Canale di Panama e la Groenlandia, senza escludere il ricorso alla forza militare se necessario. Inoltre, le sue recenti dichiarazioni riguardo all’aumento delle spese militari dei Paesi NATO hanno suscitato reazioni contrastanti tra i leader europei, in particolare in Germania. Trump ha esortato i membri dell’Alleanza Atlantica a portare le spese per la difesa al 5% del PIL, ben oltre l’attuale obiettivo del 2%, sollevando preoccupazioni per le implicazioni economiche e politiche di un tale incremento.
Discordia sul contributo NATO
In Germania, il dibattito si è acceso tra esponenti di diversi partiti. Marcus Faber, presidente della commissione Difesa del Bundestag, pur ritenendo eccessiva la soglia del 5%, ha dichiarato di ritenere necessario concordare un nuovo target minimo, ipotizzando un compromesso intorno al 3%. Marie-Agnes Strack-Zimmermann (FDP), che lo ha preceduto alla Commissione Difesa, ha invitato a non permettere a ogni dichiarazione di Trump destabilizzi il panorama politico da questa parte dell’Atlantico..
Più cauti i rappresentanti della CSU, con il leader Markus Söder che ha sottolineato l’importanza di valutare attentamente la fattibilità e l’opportunità di un simile aumento di spesa, e il capogruppo Alexander Dobrindt che ha suggerito di procedere gradualmente verso l’obiettivo. Netta invece la bocciatura da parte dell’SPD, con l’esperto di esteri Ralf Stegner che ha affermato che al mondo serve lavorare per avere meno armi e non di più, e il deputato Dirk Wiese che ha definito la proposta di Trump una follia completa.