Le vendite di birra in Germania nel 2024 non hanno raggiunto i livelli sperati, nonostante le aspettative legate ai Campionati Europei di Calcio. L’Associazione tedesca dei produttori di birra, nel tirare le somme, parla di un’annata deludente e in particolare di un’estate che non ha soddisfatto le aspettative. C’erano grandi aspettative per le settimane dei campionati europei di calcio, ma il maltempo ha ostacolato le attività di gestori di ristoranti e birrifici, portando alla cancellazione di eventi pubblici, visite alle birrerie e feste all’aperto durante e dopo le partite. Inoltre, ha osservato il direttore generale dell’associazione Holger Eichele, l’uscita di scena della Germania ha danneggiato ulteriormente le vendite: un paio di partite in più della nazionale tedesca avrebbero senza dubbio contribuito ad aumentare il consumo di birra.
Crescono le vendite di birra analcolica
I dati attuali indicano un calo dell’1% rispetto al già debole andamento del settore nel 2023, quando le aziende hanno registrato vendite per circa 9 miliardi di litri tra birra e varianti analcoliche. L’industria birraria rimane lontana dai livelli pre-pandemia, non solo a causa di contingenze come quelle legate agli eventi sportivi o al meteo, ma anche un clima percepito come generalmente poco propizio al consumo di alcol e le tendenze di lungo periodo come l’invecchiamento demografico. La pandemia, inoltre, ha avuto un impatto duraturo sul comportamento dei consumatori: molti tedeschi hanno ridotto sensibilmente il consumo di alcolici o cambiato le loro abitudini di acquisto.
Un segmento in forte crescita è quello delle birre analcoliche, la cui produzione in Germania è più che raddoppiata dal 2007, toccando i 665 milioni di litri nel 2023. Nel 2024 birre e bevande miste analcoliche a base di birra, come gli shandy, hanno rappresentato circa il 9% del mercato. Eichele prevede che presto un decimo della birra prodotta in Germania sarà analcolica.
Il settore sta attraversando cambiamenti anche su altri fronti: molti birrifici tradizionali, alcuni dei quali producono birra da sei o sette generazioni e che in passato servivano pressoché esclusivamente questa bevanda, si stanno evolvendo e stanno adottando un menu diversificato che include anche numerosi analcolici, dalle limonate alle acque minerali agli energy drink.
Le richieste del settore: ridurre l’iva sulla ristorazione
Le prospettive per il 2025 spingerebbero gli operatori di settore nella direzione di un cauto ottimismo. L’Associazione dei produttori di birra ha richiesto alla politica di ridurre l’IVA sulla ristorazione dal 19% al 7% per sostenere il settore, oltre a mantenere accessibili i costi energetici. I birrifici, principalmente di medie dimensioni e artigianali, hanno inoltre sollecitato una rapida e significativa riduzione degli oneri burocratici, definita da Holger Eichele, presidente dell’Associazione dei birrai tedeschi, come “una richiesta centrale dell’industria della birra”. La riduzione della burocrazia è considerata un passo cruciale per permettere alle aziende di concentrarsi sull’innovazione e sulla crescita, piuttosto che sulle complicazioni amministrative.