L’allarme lanciato dalle forze armate olandesi per un presunto drone non identificato nello spazio aereo tedesco ha innescato una rapida risposta da parte della Bundeswehr.
Mercoledì, infatti, due caccia Eurofighter della Luftwaffe sono decollati dalla base aerea di Laage, nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore, per intercettare l’oggetto misterioso segnalato dai militari dei Paesi Bassi.
Drone di grosse dimensioni nei cieli tedeschi, ma è un pallone sonda
Secondo quanto riportato da Der Spiegel, l’esercito olandese avrebbe avvertito i colleghi tedeschi dell’avvicinamento di un grande drone lungo la costa dei Paesi Bassi, in rotta verso lo spazio aereo della Germania. Tuttavia, i piloti degli aerei da combattimento olandesi non erano riusciti a identificare con certezza la natura del velivolo sconosciuto.
La Bundeswehr ha reagito inviando due Eurofighter per un’ispezione ravvicinata. Dopo un breve pattugliamento aereo, i piloti tedeschi hanno potuto confermare che l’oggetto in questione non era un drone, ma un innocuo pallone sonda.
Secondo le prime ricostruzioni, il pallone si sarebbe staccato dalla sua postazione, probabilmente situata in Gran Bretagna, e sarebbe stato spinto rapidamente verso est da forti venti in quota.
L’incidente si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso i cieli tedeschi. Negli ultimi anni, infatti, si sono verificati diversi episodi di droni che hanno violato lo spazio aereo del Paese, sollevando preoccupazioni per la sicurezza e la privacy. Addirittura, secondo quanto dichiarato dal Controllo del traffico aereo tedesco (DFS), nei primi otto mesi del 2024 sono state registrate 81 interferenze di droni non autorizzati nelle aree aeroportuali, con sette casi di sospensione temporanea delle operazioni di volo. Negli ultimi mesi, inoltre, la Germania ha registrato diversi voli di droni sopra la base militare statunitense di Ramstein e sopra siti industriali, in particolare.
L’attenzione verso la sicurezza dello spazio aereo è inoltre intensificata anche alla luce delle tensioni geopolitiche internazionali, che stanno rendendo lo spazio europeo un crocevia potenzialmente affollato e, soprattutto, “critico”.