“Putin è un criminale”: Sahra Wagenknecht tra precisazioni e autocritica
Sahra Wagenknecht, fondatrice e leader del BSW, ha recentemente definito “criminale” il presidente russo Vladimir Putin, per l’invasione dell’Ucraina.
Questa considerazione è stata espressa durante la rassegna annuale della ZDF con Markus Lanz. “Condanno questa guerra. Considero i politici che iniziano le guerre dei criminali. E questo vale anche per Vladimir Putin” ha precisato la politica ex Linke.
Wagenknecht definisce “criminale” Putin, ma difende la scelta di abbandonare l’aula durante il discorso di Zelensky
Wagenknecht ha tuttavia difeso la scelta del suo partito, il BSW, di abbandonare l’aula del Bundestag durante il discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a giugno. La motivazione addotta è stata la percepita mancanza di spazio per un dibattito, con l’aula pronta solo ad applaudire il presidente ucraino, che poco prima aveva autorizzato attacchi con droni contro installazioni nucleari russe. Un’azione, quest’ultima, definita da Wagenknecht come una “assai negligente”.
Il partito di Wagenknecht è noto per la sua contrarietà all’invio di armi occidentali all’Ucraina e per la promozione di una soluzione diplomatica con la Russia. I detrattori ritengono tuttavia che il reale scopo di Wagenknecht, più volte criticata per aver assunto posizioni considerate troppo morbide nei confronti di Mosca, voglia in realtà solo tornare ad avere gas a basso costo dalla Russia.
A ottobre, in occasione della Giornata dell’Unità Tedesca, la politica aveva aderito a una manifestazione per la pace promossa dall’iniziativa “Mai più guerra – Deponi le armi”, ribadendo le posizioni del suo partito contro le forniture di armi tedesche a Kiev e Israele. “Ogni politico che inizia una guerra è un criminale, ma per favore, niente doppi standard. Se Putin è un criminale, che dire di tutti i politici statunitensi che hanno causato le molte guerre degli ultimi anni?” aveva dichiarato in quella circostanza.
“In quel momento mi sono sbagliata”
Recentemente, in un’intervista al programma “heute journal” della ZDF, Wagenknecht ha ammesso di aver inizialmente sottovalutato la gravità della situazione poco prima dell’invasione russa, confessando di aver erroneamente interpretato i primi massicci movimenti di truppe al confine con l’Ucraina come una mera dimostrazione intimidatoria.
Wagenknecht aveva affermato che la Russia non aveva alcun interesse a invadere l’Ucraina. “All’epoca, questa era la valutazione del BND (Servizio di Intelligence Federale), di cui siamo stati informati anche dal Bundestag. Era sbagliata”, ha dichiarato Wagenknecht.