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Damien Hirst in mostra a Monaco: è la prima retrospettiva in Germania

Damien Hirst è uno dei nomi che maggiormente polarizzano il mondo dell’arte contemporanea: c’è chi lo idolatra e chi non lo sopporta, c’è chi trova geniali le sue provocazioni e chi invece ne è infastidito per motivi etici, estetici o artistici. Una cosa è certa: Hirst sa come far parlare di sé e, quando la retrospettiva dei suoi 40 anni di carriera approda in Germania, il mondo dell’arte è quasi costretto a non parlare d’altro per un po’.

La mostra “The Weight of Things” è stata inaugurata al Museo di Arte Contemporanea di Monaco di Baviera (il MUCA) giovedì 26 ottobre e, per la prima volta, i fan tedeschi dell’artista britannico hanno potuto vedere alcune delle sue opere più note, fra le quali la celeberrima “For the Love of God”, che consiste in un teschio umano fuso nel platino, coperto da 8.601 diamanti. L’opera, che è considerata la più costosa in assoluto, fra tutte quelle prodotte da artisti contemporanei, è costata circa 15 milioni di sterline e Hirst sostiene di averla venduta per 50 milioni nel 2007 a un consorzio di investitori anonimi.

Questa particolare è stata eccezionalmente prestata alla retrospettiva di Monaco, che resterà al MUCA fino alla fine di gennaio 2024. Il teschio è stato collocato in uno spazio costruito appositamente e sarà esposto in una teca trasparente antiproiettile. Solo quattro persone per volta potranno entrare a vederla.


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L’intera carriera di Hirst in una mostra

La mostra comprende oltre 40 opere, tra cui installazioni, sculture e dipinti, alcune delle quali non sono mai state esposte prima. Saranno inclusi anche alcuni dei lavori più iconici di Hirst, tra cui le sculture in formaldeide della serie “Storia naturale,” gli “Spin Paintings,” il “Medicine Cabinet,” “Treasures from the Wreck of the Unbelievable,” “Cherry Blossoms” e “Spot and Butterfly Paintings.”

Un artista che divide

La carriera di Damien Hirst è difficile da definire, perché oggetto di dibattiti che si pongono su prospettive diametralmente opposte: per alcuni è stata segnata da una profonda riflessione sulle complesse relazioni tra bellezza, religione, scienza, vita e morte. Per altri, invece, le opere di Hirst sono il più perfetto esempio di una profonda conoscenza non tanto della natura umana, quanto del mercato dell’arte e di un’abilità affabulatoria che punta alla provocazione fine a se stessa.

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