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Mega-operazione immobiliare ad Alexanderplatz: venduti grattacielo Mynd e Galeria Karstadt Kaufhof

L’annuncio è arrivato lunedì mattina: il grattacielo per uffici “Mynd“, ad Alexanderplatz, alto 134 metri per 32 piani e non ancora terminato, ha già un nuovo proprietario. Commerz Real, una controllata della Commerzbank, lo ha infatti acquistato per il suo fondo immobiliare Hausinvest, insieme alla Galeria Karstadt Kaufhof, dal colosso immobiliare austriaco Signa.

La transazione è ancora soggetta all’approvazione dell’Ufficio federale dei cartelli, l’autorità tedesca garante per la concorrenza. Le parti hanno inoltre concordato di non rivelare il prezzo di acquisto, ma gli esperti lo stimano vicino al miliardo di euro.

Mynd-Turm e Galeria Karstadt Kaufhof venduti da Signa a Commerz Real

Finora, Commerz Real deteneva una partecipazione del 20%. Dopo la cessione del restante 80% alla filiale immobiliare di Commerzbank, Signa dovrebbe comunque continuare a svolgere un ruolo di primo piano, come partner, nell’implementazione del progetto. Dopo il 2025, data indicata per il completamento definitivo del complesso, dovrebbero diventare disponibili più di 100.000 mq di spazio in affitto. Il grattacielo comprenderà inoltre circa 32.000 metri quadrati di uffici.

I grandi magazzini prenderanno il nome di “Galeria Weltstadthaus”, come annunciato da Signa e riportato dal Berliner Morgenpost. Al piano interrato e al piano terra sarebbero inoltre previsti circa 2.500 metri quadrati destinati a un’area alimentare di alta qualità e per la piccola distribuzione, mentre sui 7900 metri quadrati distribuiti nei due piani superiori, è previsto uno spazio che punta a unire svago, cultura e shopping. La terrazza sul tetto, con vista sulla Torre della televisione di Berlino, sarà infine aperta al pubblico.


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Le reazioni della politica:

L’operazione ha avuto un impatto non trascurabile sulla politica cittadina, che ha reagito con esternazioni piuttosto critiche. In una “lettera di intenti“, nel 2020, Signa avrebbe infatti promesso al Senato cittadino di preservare quattro negozi “a rischio” della catena Galeria Karstadt, per almeno tre-cinque anni. In cambio, il Land Berlino avrebbe promesso di agevolare i progetti edilizi di Signa a City West/Kurfürstendamm, Hermannplatz e Alexanderplatz.

Christian Gräff, esperto di sviluppo urbano della CDU, ha dichiarato al Tagesspiegel di essere dispiaciuto. “Ora bisogna guardare con attenzione a questa e ad altre possibili transazioni di Signa, perché come Land Berlino abbiamo bisogno di partner affidabili” ha commentato. Mathias Schulz dell’SPD ha rilanciato, sostenendo che Signa sarebbe sempre stata sospettata di aver acquisito la catena di grandi magazzini Galeria Karstadt Kaufhof solo per accaparrarsi immobili in una posizione privilegiata. “Questo accordo conferma ora la mia più grande preoccupazione: un aumento della cubatura potrebbe aumentare il valore degli edifici, che potrebbero quindi essere venduti al prossimo miglior offerente” è il pensiero dell’esponente social-democratico.

Mynd-Turm. Feldarbeit, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Simile è anche la posizione espressa da Julian Schwarze, portavoce del gruppo parlamentare dei Verdi per le politiche di sviluppo urbano. Schwarze ha infatti dichiarato di sospettare da tempo che Signa volesse garantirsi i diritti di edificabilità per i propri immobili, allo scopo di rivenderli a caro prezzo in seguito. Il portavoce dei Verdi ha inoltre dichiarato che la vicenda induce a riflettere su quanto valore possano avere le garanzie di Signa.

Intanto, il colosso austriaco al centro delle polemiche si accaparrato da “Hausinvest”, come “contropartita”, quote pari al 20% di otto grandi magazzini in altre città tedesche (Francoforte sul Meno, Düsseldorf, Colonia, Monaco Bonn, Hannover e Mannheim), che il fondo immobiliare deteneva dal 2019.

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