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Fridays For Future presenta un piano per i trasporti e chiede le dimissioni di Volker Wissing

L’organizzazione contro il cambiamento climatico Fridays For Future ha presentato un suo piano per i trasporti, per spingere un settore che mette regolarmente a rischio il clima a invertire la sua tendenza attraverso un’azione immediata. Gli attivisti chiedono anche le dimissioni del ministro dei trasporti Volker Wissing, che da tempo ha un rapporto intermittente e controverso con le organizzazioni per la protezione del clima. Vediamo però meglio i punti fermi di questo piano d’azione.

Un piano per i trasporti per Fridays For Future

Come Ultima Generazione, anche Fridays For Future preme per l’introduzione di un limite di velocità, assente sulle autostrade tedesche e auspicato allo scopo di ridurre le emissioni. Gli attivisti di Fridays For Future fissano questo limite a 120 km orari. Chiedono inoltre l’espansione del trasporto pubblico locale e delle ferrovie, l’eliminazione della auto dai centri urbani e lo sviluppo dell’infrastruttura ciclistica.

Questi obiettivi, in realtà, potrebbero incontrare ostacoli nei Länder governati da partiti meno sensibili al tema, incluso il Land Berlino. Qui, infatti, in seguito alla ripetizione delle elezioni, i Verdi sono usciti dal governo e un esecutivo a trazione CDU sta ritarando i suoi obiettivi in un’altra direzione e adottando una prospettiva che di sicuro non è “car free”.


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Richieste le dimissioni di Wissing

Fridays For Future ha infine avanzato la richiesta di dimissioni del ministro federale dei Trasporti Volker Wissing (FDP), motivandola sulla base del fatto che, nel 2022, il settore dei trasporti e quello dell’edilizia abbiano nuovamente superato i limiti per le emissioni stabiliti dalla legge sulla protezione del clima. Gli attivisti sottolineano inoltre come i due settori non abbiano presentato, entro la scadenza del 17 luglio, un programma immediato per ridurre le emissioni nei prossimi anni.

“Entrambi i settori hanno rinnegato gli obiettivi relativi al cambiamento climatico e ora devono intraprendere azioni obbligatorie, ma allo stesso tempo entrambi i ministeri non stanno facendo esattamente questo” ha dichiarato Pit Terjung di Fridays for Future. Terjung ha inoltre sottolineato come il settore dei trasporti, che dovrebbe avere un ruolo chiave nella politica di riduzione delle emissioni, è anche quello che ha fatto meno negli ultimi decenni, anzi, ha peggiorato la situazione. Nel 2022, tanto per fare un esempio, ha emesso circa 150 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti e cioè undici milioni di tonnellate in più, rispetto alle 139 tonnellate annue consentite.

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