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“Letzte Generation non è un’organizzazione criminale”: 1300 sostenitori si autodenunciano alla procura

Una delle notizie che hanno fatto discutere negli ultimi mesi del 2022 è stata l’azione della procura di Neuruppin contro gli attivisti di Letzte Generation, con perquisizioni domiciliari e accuse che includevano anche il sostegno a un’organizzazione criminale. Lo sfondo sarebbero i presunti attacchi alla raffineria PCK di Schwedt. Per molti si è trattato di una misura assolutamente sproporzionata contro un’organizzazione che fonda tutto il proprio operato sulla protesta pacifica, per i numerosi oppositori di Letzte Generation, invece, è stato un atto dovuto contro un manipolo di disturbatori della pubblica quiete. Da allora, numerosissimi sostenitori del movimento ambientalista hanno scelto di manifestare la propria solidarietà autodenunciandosi.

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Attivisti di Ultima Generazione protestano a Osloer Strasse, Berlino (ottobre 2022). Photo credits: Ultima Generazione (Letzte Generation)

La procura di Neuruppin riceve oltre 1300 autodenunce con l’hashtag #wirallesinddieletztegeneration

Alla Procura di Neuruppin, infatti, sono arrivate oltre 1300 comunicazioni di cittadini nelle quali privati cittadini, utilizzando l’hashtag #wirallesinddieletztegeneration ovvero #siamotuttilultimagenerazione, si dichiarano membri del movimento. Lo scopo è dimostrare che l’operato di Letzte Generation non configura il reato di formazione di un’organizzazione criminale e indicare quindi come ingiusti gli undici procedimenti di indagine e le perquisizioni avvenute a dicembre.


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Il parere di avvocati e giuristi: le accuse di formazione di un’organizzazione criminale non sono giuridicamente fondate

Tra i primi ad autodenunciarsi c’è stato Mathis Bönte, un avvocato di Münster, il quale ha dichiarato che “Chi lancia l’allarme di fronte alla crisi climatica non mette in pericolo la sicurezza pubblica”. Nell’e-mail allegata inviata alla Procura della Repubblica, ha Bönte ha anche motivato giuridicamente le proprie posizioni, sostenendo che, a fronte del “pericolo esistenziale per la civiltà umana” rappresentato dalla catastrofe climatica, la resistenza civile non solo è legittima, ma è anche tutelata dallo Stato di diritto tedesco.

Non sono solo gli attivisti e i loro simpatizzanti a sostenere questa posizione: anche fra le associazioni professionali di ambito legale è diffusa l’opinione che le accuse mosse ai membri di LG siano giuridicamente prive di fondamento. In una dichiarazione congiunta, associazioni e movimenti di avvocati, come l’associazione “Republikanischer Anwältinnen- und Anwälte e. V.”, che conta fra i propri membri perfino il cancelliere Olaf Scholz, hanno definito ingiustificata e sproporzionata l’accusa di costituzione o supporto di un’organizzazione criminale.

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Attivisti di Letzte Generation durante un blocco stradale a Spandauer Damm.
Foto: Letzte Generation

La provocazione degli attivisti, spiegata sul loro sito consiste nel chiedere se anche gli autodenuncianti saranno soggetti a perquisizioni domiciliari e indagini. Sul sito di Letzte Generation, inoltre, sono presenti formulari di dichiarazione ufficiale del proprio sostegno e una petizione i cui firmatari certificano l’appartenenza al movimento ambientalista.

La portavoce di Last Generation Carla Rochel ha dichiarato: “La nostra protesta democratica è assolutamente necessaria quando vediamo che stiamo correndo verso una catastrofe climatica senza alcuna protezione. Invece di indagare su cittadini pacifici, il governo dovrebbe occuparsi delle prime misure di sicurezza come il biglietto a 9 Euro o il limite di velocità a 100 km/h. Chi è il criminale qui? Non abbiamo nulla da nascondere perché stiamo facendo la cosa giusta!”

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