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Werder – Havel: una piccola perla del Brandeburgo

Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)

I primi documenti ufficiali che attestano l’esistenza di Werder sono due contratti di vendita dei terreni del 1317. Il primo di proprietà di un certo Sloteke, cavaliere, per 244 Marchi Brandeburghesi d’argento ai monaci cistercensi del Kloster Lehnin, dove l’insediamento è definito oppidum, quindi un agglomerato di case circondate da un muro o una palizzata di difesa. Il secondo, del marchese Waldemar della famiglia degli Ascani agli stessi monaci.

Foto di Stefano Comi

Una fiorente comunità agricola all’ombra della chiesa

È probabile che i primi abitanti fossero pescatori e artigiani, attirati dalla possibilità di vendere i loro prodotti nei mercati vicini ma, promossa dai religiosi, l’agricoltura divenne presto una delle maggiori attività degli abitanti del luogo. Già alla fine del quattordicesimo secolo si contano infatti 240 vigneti. Lo sviluppo del borgo attira l’attenzione dei potenti: nel 1459 il Kurfürst (Principe elettore) Friedrich II concede alla cittadina la licenza di tenere due mercati annuali, dopo che le corporazioni artigiane del Brandeburgo, soprattutto quella dei calzolai e dei conciatori di pelle, avevano lamentato la mancanza di tale possibilità.

Foto di Stefano Comi

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I libri contabili di Carlo IV e della parrocchia, registrati nelle cronache del Vescovado del Brandeburgo, attestano la progressiva crescita economica. Nonostante questo, sulla cittadina pesano le gabelle e le tasse dei signori locali, oberati di debiti. Negli atti notarili è presente la documentazione di un contenzioso che prevede il pagamento di imposte sulla semenza, il pascolo, il diritto di passaggio, il trasporto dei cereali, l’uso del fiume, la pesca e altro.

Foto di Stefano Comi

Werder Havel e la riforma protestante

Come se non bastasse questo, la riforma protestante porta con sé la secolarizzazione del Kloster Lehnin e quindi anche della ricca parrocchia del Santo Spirito, anima al centro dell’isola per tutta la comunità. Alla pieve appartengono infatti due fattorie, otto pascoli, un frutteto con tre carichi di fieno, una compagnia di pesca, il diritto alla decima sui cereali, privilegi che verranno in gran parte mantenuti, ma che passano di mano ai nuovi inquilini. Nel 1541 tutti i parroci ricevettero copia del catechismo protestante sigillando così la riforma.

Foto di Stefano Comi

Dalla guerra dei trent’anni alla rinascita

Secondo la regola che vuole che una sventura non arrivi mai sola, durante la guerra dei trent’anni, l’isola viene saccheggiata dalle truppe svedesi. Ritornata in mani prussiane, il Re soldato, Friedrich Wilhelm I, fa ricostruire il ponte per migliorare il collegamento con le truppe qui stazionate, le strade vengono pavimentate dopo che il sovrano stesso era rimasto impantanato con la sua carrozza. Sulle fondamenta cistercensi del Santo Spirito, viene costruita una nuova chiesa capace di accogliere la comunità sempre più numerosa.

Foto di Stefano Comi

L’economia di Werder rinasce. Dopo la riduzione dei proventi delle vigne, i contadini si specializzano nella produzione della frutta che ben presto può essere esportata in grandi quantità a Potsdam e Berlino, favoriti in questo dalla possibilità del trasporto delle merci sulle acque del fiume Havel. Assumono una grande importanza anche la produzione di birra e di mattoni; nel momento di maggior produzione son ben cinquanta le ciminiere che riescono a fornire circa trenta milioni di mattoni l’anno.

Foto di Stefano Comi

È la volta di Friedrich Wilhelm IV, il Re prussiano amante dell’arte e dell’architettura, mecenate di numerose opere a Berlino e Potsdam, che ordina l’abbattimento della chiesa del Santo Spirito per ricostruirla più grande, in stile neogotico, munita di una torre che raggiunge i cinquanta metri d’altezza. Ma il progresso è impietoso, anche la produzione di mattoni entra in crisi e i numerosi forni vengono riadattati per la lavorazione della frutta.

Foto di Stefano Comi

Il rifugio fiorito dei Berlinesi

Nel frattempo Werder è diventata una meta per il fine settimana dei berlinesi, tanto che per la prima volta entrerà in servizio un battello a vapore che garantirà un collegamento regolare. Gli abitanti non si lasciano scappare l’occasione, nasce una offerta gastronomica di qualità, si organizza una festa della fioritura nella prima settimana di Maggio che, ancora oggi, attira decine di migliaia di visitatori sui 12.000 ettari di frutteti, dopo la caduta del muro il centro storico viene completamente rimesso a nuovo dando così impulso alla nuova economia.

Foto di Stefano Comi

Come arrivare a Werder: RE1 (fino alla fine di Agosto vale il 9,00 € Ticket)
In Battello: Da Potsdam Lange Brücke con servizio Hop On Hop off per Caputh (casa di Einstein) – Petzow
– Ferch – Geltow. È possibile il trasporto della bicicletta dal giovedì alla domenica. In automobile: digitare sul navigatore, Unter den Linden 1, 14542 Werder (Havel)
Buona passeggiata

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