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Telegram oscura diversi canali del negazionista di estrema destra Attila Hildmann

La piattaforma Telegram ha oscurato diversi canali di Attila Hildmann, cuoco vegano turco-tedesco di estrema destra, ritenuto un’icona dalla scena antisemita e simbolo del cospirazionismo e del negazionismo del Covid.  Chi cerca di accedere ai canali Telegram di Hildmann, si trova al momento di fronte a un avviso in inglese: “Questo canale non può essere visualizzato perché viola le leggi locali”.

Telegram oscura Attila Hilmann, icona della scena antisemita e cospirazionista

Tra folli teorie sul Corona come risultato di un diabolico piano di Bill Gates e vaneggiamenti sugli ebrei considerati finanziatori dell’Olocausto e intenzionati a pianificare un genocidio globale, Attila Hildmann è ricercato dall’anno scorso dalla polizia di Berlino e sulla sua testa pende un mandato d’arresto per insulti, minacce e istigazione a delinquere. Mentre le indagini erano in corso, Hildmann è fuggito in Turchia.

A novembre del 2021, l’estremista ha inoltre subito un attacco hacker dal collettivo Anonymus, ritrovandosi con l’homepage del sito sostituita dal logo del gruppo e dal video di una cover di “Ops, I did it again” di Britney Spears.


hackerato da anonymous
Canva pro.
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Attila Hildmann, sito hackerato da Anonymus: sull’homepage il brano “Ops, I did it again!”

Oscurati in tutto sette canali: ma fino a che punto sono inaccessibili?

Lo stesso protagonista del ban avrebbe dato conferma diretta della chiusura dei suoi canali e il 6 febbraio avrebbe annunciato sull’homepage del suo sito “Il mio tempo su Telegram è finito“. Il cuoco negazionista ha inoltre dichiarato che in futuro diffonderà i suoi contenuti sul sito e, tuttavia, ancora su Telegram, “per tutti coloro che sanno come arrivare al mio canale censurato”. Cosa che è ancora possibile, come vedremo.

Attila Hildmann. Photo credits: Leonhard Lenz, crops and changes by user:JD, CC0, via Wikimedia Commons

Secondo lo Spiegel, sarebbero stati oscurati in tutto sette canali. Alcuni in realtà erano bloccati già da giugno del 2021 nell’app per smartphone, ma restavano in ogni caso visibili da pc, come riportato su Twitter dal CeMAS (Center for Monitoring, Analysis and Strategy), think tank che raccoglie dati su antisemitismo, fake news, cospirazionismo ed estremismo di destra in rete.

Fino a che punto Telegram censura contenuti irricevibili?

Il CeMAS ha più volte definito arbitrarie le procedure con cui la piattaforma contrasta canali come quello di Hildmann. “A dicembre, Telegram ha limitato o bloccato 25 gruppi in lingua tedesca, a gennaio erano già 120. Eppure non si vede ancora un approccio sistematico” dichiarano gli esperti del think tank, sottolineando il fatto che sulla piattaforma si possano ancora trovare, ogni giorno, contenuti penalmente rilevanti, dall’istigazione all’omicidio alla diffusione di fantasie molto violente. “In questo senso il blocco di Hilmann diventa una foglia di fico” hanno precisato.

Il problema è che Telegram, società fondata dall’imprenditore russo Pavel Durov e con sede a Dubai, ha pochi dipendenti e nessuna struttura aziendale che possa consentire una vera interazione tra chi riceve e chi fornisce il servizio. C’è poi un’ulteriore difficoltà legata all’applicazione di diverse misure in diversi Paesi. La giornalista Ingrid Brodnig, per esempio, riferisce che alcuni dei canali di Hilmann sono ancora visibili in Austria, anche se in Germania sono stati oscurati.

Neanche il governo federale riesce a raggiungere i responsabili di Telegram

Diverse volte, gruppi di estremisti hanno organizzato proprio su Telegram proteste illegali o attacchi violenti e questa è la ragione per cui la piattaforma è sorvegliata più di altre dalle autorità di sicurezza. La ministra tedesca dell’interno, Nancy Faser, aveva persino inizialmente minacciato di chiuderla, come “estrema ratio”, sebbene sia in seguito tornata sui suoi passi. Si impone però un dialogo istituzionale e politico sull’argomento e qui emerge in modo macroscopico una delle principali falle della piattaforma: l’irreperibilità dei suoi responsabili.

Hildmann

Persino il governo federale ha infatti faticato a rintracciare i suoi potenziali interlocutori e questo dà la misura di quanto una realtà tanto presente nella vita collettiva possa diventare un fantasma, quando il dibattito si sposta sul piano giuridico o quando si tratta di ricevere assistenza o anche solo, semplicemente, risposte. Finalmente, grazie a una mediazione di Apple, il governo tedesco è riuscito a ottenere un contatto valido e questa settimana si sarebbero già tenuti dei colloqui ufficiali. Speriamo bene.

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