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Gassi all’Anhalter Hochbunker: memorie dolorose del passato

di Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli

Oggi, Gassi verso un grande, immenso, incombente parallelepipedo grigio… molto impressionante! Avvicinandomi, vedo anche che la sua materica grigia superficie di calcestruzzo è tutta punteggiata di storie passate. Già, storie non facili e dolorose, e questo lo posso ben fiutare. Infatti, andiamo a visitare l’Anhalter Hochbunker che è un ex bunker antiaereo nel quartiere berlinese di Kreuzberg e che si trova nelle vicinanze dell’immensa ex Anhalter Bahnhof.

La costruzione dell’Anhalter Hochbunker

Entrando nella tragica epoca bellica di allora, nell’ambito del programma di emergenza durante il secondo conflitto mondiale, già il 10 ottobre del 1940 fu deciso di realizzare vari bunker in città per i passanti, i viaggiatori ed i residenti. Tutti questi furono costruiti nei principali e più trafficati centri della vita berlinese. Su decreto del Ministero dell’Aviazione del Reich, il 2 Novembre 1940, la Deutsche Reichsbahn fu obbligata a creare rifugi per i viaggiatori in tutte le principali stazioni. Di conseguenza, è stato pianificato anche questo bunker alla grande stazione di Anhalter, che, ricordiamo, era la “porta del sud”!

In una nota, contenuta nella varia documentazione programmatica, il bunker a prova di bomba di Anhalter Bahnhof è definito come particolarmente urgente, poiché, in un immediato futuro, si aspettavano attacchi con bombardamenti, soprattutto al centro della capitale. Esso è stato progettato per un’occupazione di migliaia di persone e serviva come bunker di protezione durante gli attacchi aerei per i passeggeri e il personale della stazione Anhalter e, tramite un accesso sotterraneo, anche per il personale dell’ufficio postale SW 11 che era lì vicino.

di Paolo Brasioli

La costruzione dell’Anhalter Hochbunker iniziò pertanto alla fine del 1941, con due piani sotterranei e con la possente piastra di copertura a livello del suolo che fu impostata nella primavera del 1942. E così poi, speditamente, fu completato tutto l’edificio, ad ottobre di quell’anno. Si sa che all’ultimo piano c’erano le stanze per il presidente della Reichsbahn, la sala stampa e le stanze per i dirigenti. C’erano anche stanze con postazioni di lavoro insieme a cabine telefoniche e numerose “sale macchine”.


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Il bunker ha tre piani superiori e due sotterranei, con una superficie grandissima. Originariamente, con le sue circa 100 stanze, era progettato per ospitare circa 3500 persone, ma alla fine si racconta che ci si rifugiavano oltre 10 mila persone.

Oltre agli ingressi fuori terra, l’uscita sud della Anhalter S-Bahnhof era stata allestita come accesso al bunker. Inoltre, c’era un collegamento sotterraneo diretto dal Nord-Süd-Tunnel e dalla sala attesa dell’Anhalter Bahnhof. Nel piano più basso del bunker, che oggi è vuoto, sei passaggi verso l’ex accesso principale del Nord-Süd-S-Bahntunnel testimoniano ancora quante moltitudini di persone impaurite abbiano trovato protezione dalle bombe qui. Si dice che ci fosse anche una specie di centro di comando nella parte inferiore, ed uno studio medico per le emergenze e primo soccorso ai feriti.

L’assedio di Berlino

Nel tardo autunno del 1943, le prime unità di bombardieri alleati arrivarono sopra Berlino ed iniziarono cosi la distruzione sistematica della città. A quel tempo, il bunker era stato completato e poteva così accogliere coloro che cercavano, impauriti, protezione. L’Anhalter Bahnhof ha vissuto dolorosamente il culmine della sua distruzione durante l’ultimo grande attacco aereo degli Alleati il 3 Febbraio 1945.

Durante l’assedio di Berlino nell’Aprile 1945, operato dall’esercito sovietico, l’Anhalter Bahnhof e le sue vaste strutture costituirono una posizione chiave della difesa nella lotta per Berlino, soprattutto perché questa zona era ancora separata dal Landwehrkanal dalla zona meridionale e cioè rispetto alle truppe sovietiche che si avvicinavano qui, arrivando dal Tempelhofer Feld.

di Paolo Brasioli

La distruzione del bunker

Dolorose vicende, nelle strategie e nel panico degli ultimi dolorosi giorni della battaglia di Berlino, portarono alla decisione di far esplodere dei tunnel della S-Bahn in questa zona, proprio sotto il canale, e questo comportò l’allagamento dei sotterranei, con terribili e fatali
conseguenze per chi qui sperava invece di potersi riparare e salvarsi.

Dopo la fine della guerra, il bunker rimase isolato, inerme ed immerso in un’acqua stagnante, come il relitto di una nave incagliata su una spiaggia abbandonata, per un bel po’ di tempo. Dopo la graduale diminuzione del livello dell’inondazione è stato possibile iniziare i primi lavori di pulizia. Tutto questo edificio doveva essere demolito, ma l’esplosione del bunker, afferente al settore americano, fissata per il giugno del 1947, fu annullata a causa di notevoli preoccupazioni della Reichsbahndirektion. Infatti, in caso di crollo, il bunker poteva anche distruggere il tunnel, appena restaurato, della Nordsüd-S-Bahn. E anche ragioni derivanti dagli elevati costi dell’operazione hanno giocato un ruolo per l’abbandono dell’idea di rimozione. Nell’estate del 1950, un campo profughi fu istituito nell’Anhalter Hochbunker. Più tardi, i piani interni del bunker sono serviti per ospitare la riserva del Senato. Oggi invece nel bunker si trova un interessante museo documentario proprio sulla storia di questo, e di altri bunker difensivi di Berlino! Il tutto è davvero impressionante… Tchüss

L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura

Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.

Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.

Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.

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