Caso Nawalny: da Berlino, una condanna senza appello
Non ha usato mezzi termini la cancelliera Angela Merkel, che ha condannato esplicitamente il “tentativo di avvelenamento” subito dal 44enne leader politico russo Alexei Nawalny.
La cancelliera ha manifestato la sua indignazione nella maniera più esplicita. Ha parlato di “Prove inconfutabili” di un “Tentato omicidio tramite avvelenamento”.
Sarebbero chiari, infatti, i risultati del test tossicologico effettuato da un laboratorio speciale delle forze armate tedesche. Nel corpo di Nawalny, noto per essere un oppositore del presidente russo Vladimir Putin, sarebbero state infatti ritrovate, “senza alcun dubbio”, tracce di un agente nervino del tipo Novichok, sostanza chimica altamente tossica.
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“Volevano metterlo a tacere“, ha dichiarato la Merkel, esprimendo la sua vicinanza a Nawalny e alla sua famiglia e parlando dell’uomo come della “Vittima di un crimine, un fatto che Berlino condanna con forza”.
“Ci aspettiamo che il governo russo faccia chiarezza” ha continuato la cancelliera, “Deve rispondere a domande molto serie e il mondo aspetta delle spiegazioni”.
La reazione della Russia
Merkel ha infine dichiarato che sarà presto presa una decisione insieme ai partner dell’Unione Europea e della NATO in merito a un’adeguata risposta congiunta, “Il crimine commesso è in totale contrasto con i valori e i diritti fondamentali che la Germania rappresenta”, ha quindi concluso.
Intanto il ministero degli esteri russo ha dichiarato di ritenere infondate le dichiarazioni della Germania sull’avvelenamento di Nawalny.
“Siamo pronti e interessati a cooperare pienamente e a scambiare informazioni su questo argomento con la Germania”, ha detto invece il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov.
L’ambasciatore russo chiamato a rapporto
Intanto, nella capitale tedesca, l’ambasciatore russo è stato invitato a un incontro, durante il quale gli è stato chiesto di “chiarire urgentemente la questione”, come riferito dal ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas.
“Berlino vuole che i responsabili paghino davanti alla legge“, ha dichiarato il ministro tedesco alla stampa, per poi aggiungere: “La Russia dovrebbe avere un serio interesse a mantenere buone relazioni con i suoi vicini in Europa. Ed è ormai improcrastinabile il momento di dare un contributo decisivo in questo senso”.
Le condizioni di Nawalny restano gravi
Intanto restano gravi le condizioni di Nawalny, ricoverato allo Charité di Berlino dal 22 agosto.
Anche se i sintomi dell’avvelenamento sono diminuiti, Nawalny è ancora in terapia intensiva e sottoposto a ventilazione meccanica. È da aspettarsi un decorso prolungato della malattia, né si possono escludere conseguenze a lungo termine del grave avvelenamento.
Nawalny era stato curato per la prima volta a Omsk, in Siberia, prima di essere trasportato in Germania con un’aereo finanziato da un’ong berlinese.
I medici russi avevano dichiarato di non aver trovato alcuna prova di avvelenamento. Lo Charité, tuttavia, ha annunciato pochi giorni dopo l’arrivo di Nawalny di aver trovato tracce di veleno nel suo corpo.
Le proteste dei dissidenti russi
Ivan Schadnow, direttore della Fondazione Anticorruzione FBK, ha accusato il governo russo dell’avvelenamento di Nawalny su Twitter. “Solo lo Stato può usare il Novichok”, ha scritto, puntanto il dito verso i servizi segreti russi FSB e GRU.
In un’intervista radiofonica ha inoltre dichiarato che la fondazione chiederà “l’avvio di un procedimento penale e un’indagine su tutte le circostanze dell’avvelenamento”.
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