B come Berlino, i quartieri: Marzahn

Marzahn
Photo by Gabriella Di Cagno
di Gabriella Di Cagno
  1. MARZAHN (10° distretto, Marzahn-Hellersdorf, oltre 260.000 abitanti)

Cominciamo la nostra passeggiata virtuale fra i distretti berlinesi dal più recente, quello di Hellersdorf (1989), che insieme a Marzahn, istituito nel 1979, costituisce la zona più Ossi della città. Il distretto è frutto da un lato dell’inglobamento di nuclei di villaggi storici e dall’altro di una progettazione urbana residenziale ad hoc, iniziata negli anni Settanta sotto il governo della DDR.

La zona era originariamente un borgo agricolo, e tale fu la sua vocazione anche nel dopoguerra: esattamente nel 1953, venne fondata qui la prima LPG (Landwirtschaftliche Produktionsgenossenschaft), ovvero la prima cooperativa agricola della Germania dell’Est. Oggi la sigla LPG evoca a noi expat soprattutto una delle più grandi catene di supermercati bio.

Dopo la Wende, circa sessantamila persone abbandonarono questo distretto, e fino al 2002 il 12% dei Plattenbauten rimasero disabitati.

Oggi invece, grazie alle politiche di riqualificazione urbana della municipalità berlinese, alcune zone, come Marzahn sud, tornano a vivere e ad attrarre nuovi abitanti e perfino visitatori.

Marzahn
Alt-Marzahn (con la Dorfkirche e il Bockwindmühle) e sullo sfondo la collina con la Gondelbahn © Gabriella Di Cagno

Vita quotidiana a Marzahn

Lo stereotipo del tipico abitante di Marzahn, così come lo conosciamo dal pregiudizio esterno, è quello di un individuo disoccupato, xenofobo, obeso, tendente all’alcol e che fa la spesa al discount.

Non che questo tipo non esista, anzi vi capiterà probabilmente di imbattervici se frequenterete la periferia nord-est della città, ma la tipologia descritta corrisponde piuttosto agli abitanti di Hellersdorf-Nord, la zona più povera del distretto.

La percentuale di stranieri residenti qui è la più bassa di tutta Berlino, anche grazie alla pessima reputazione del quartiere, conosciuto appunto come xenofobo.

I precedenti non mancano: fra i vari atti di aggressione a stranieri, particolarmente uno scosse l’opinione pubblica: l’uccisione di un vietnamita, Nguyen Văn Tú, arrivato nella DDR nel 1987 come Gastarbeiter (per mano di un neonazista nel 1992).

Alle ultime elezioni politiche, la circoscrizione elettorale n. 10103 ha consacrato vincente il partito xenofobo AfD con il 32,5 % delle preferenze.

Da qui, la definitiva identificazione degli abitanti di Marzahn con la cultura xenofoba e la deriva neonazista.

Ci vuole un certo coraggio per spingersi, da “turisti”, fino al capolinea della S-Bahn, Ahrensfelde, al confine con il Brandeburgo.

Marzahn
Skywalk © Gabriella Di Cagno

Qui la qualità degli edifici e degli appartamenti è “einfach”, ovvero basilare.

Molti dei berlinesi che abitano qui sopravvivono grazie al sussidio di povertà, comunemente noto come Hartz IV. Si tratta del sussidio che garantisce alla fascia più povera la mera sussistenza, e se volete farvi un’idea concreta di cosa sia il Welfare a Berlino, questo è il luogo più indicato.

A Marzahn nord oltre un terzo della popolazione percepisce questo sussidio, spesso con poche possibilità di riscatto sociale, professionale, e infine umano, giacché dipenderne finisce per abbrutire e demotivare gli individui, nonostante le buone intenzioni dello Stato.

E difatti, qui la quasi totalità dei cittadini con il sussidio risulta già “parcheggiata” in questo limbo da oltre due anni.

Non stupisce dunque che la destra populista abbia in questo elettorato il suo serbatoio di voti. Come altrove in Europa, i poveri vengono istigati alla lotta con altri poveri, in questo caso gli immigrati e i profughi.

I berlinesi dell’Est, già fatti oggetto di una pesante discriminazione rispetto ai connazionali dell’Ovest, ritengono di pagare il prezzo dell’accoglienza agli immigrati, e di conseguenza concentrano la loro rabbia verso gli stranieri tutti. Come quasi ovunque, gli islamici sono particolarmente temuti, o palesemente odiati.

Al contrario della zona nord, le frazioni di Biesdorf, Mahlsdorf e Kaulsdorf sono in via di ripopolamento e molto richieste da giovani famiglie piccolo-borghesi in cerca di aree verdi, servizi e canoni di affitto accettabili. Da un punto di vista del decoro urbano, questa periferia non è affatto degradata, nel senso in cui comunemente potremmo intenderlo in Italia: niente rifiuti abbandonati, verde pubblico curato, servizi al cittadino perfettamente efficienti.

Qui si rifugiano gli abitanti dei quartieri del centro colonizzati dai tedeschi del ricco Sud o dagli altri europei.

Si tratta di sfuggire al rialzo dei canoni di affitto, ormai insostenibili per i nativi berlinesi, e anche alle altre conseguenze della gentrificazione: condomini popolati da giovani rumorosi, locali aperti tutta la notte, mancanza di posti auto, negozi di alimentari BIO che, specialmente a Est, prendono il posto di vecchi fruttivendoli asiatici o turchi.

Marzahn
La collina con la Gondelbahn © Gabriella Di Cagno

Cosa visitare a Marzahn

A Marzahn, in pochi chilometri si concentrano alcune attrazioni turistiche e uno dei più grandi centri commerciali in città, L’Eastgate Berlin con oltre 150 negozi.

Il centro storico del quartiere è Alt-Marzahn, ovvero l’antico villaggio medievale, oggi sito culturale tutelato. In uno degli edifici è ospitato il Bezirksmuseum Marzahn-Hellersdorf, un museo attivo anche per la cittadinanza, che attua una programmazione di eventi e progetti pedagogici.

La storica attrazione è costituita dall’antico mulino a vento, oggi perfettamente restaurato, visitabile e prenotabile come location per eventi (perfino per le cerimonie nuziali).

Non lontano dal mulino a vento si trova un’altra attrazione turistico-culturale: la piattaforma di osservazione a settanta metri di altezza, la Degewo-Skywalk Marzahner Promenade. Da questa terrazza si può avere una idea precisa dello sviluppo del quartiere. Le visite guidate sono gratuite e gli accompagnatori sono volontari, e tutti abitanti nello stabile in cui si trova la piattaforma panoramica.


Leggi anche:
B come Berlino, i quartieri: Steglitz

 


Una bella occasione di svago è offerta dal grande parco Gärten der Welt, realizzato ai tempi della DDR, con giardini tematici dai cinque continenti, fra i quali il più recente giardino rinascimentale detto “Giardino della Bobolina”.

Il parco ha ospitato nel dicembre del 2017 la spettacolare rassegna IGA (Internationale Gartenausstellung). L’esposizione floreale, con 186 giornate di apertura al pubblico, è stata occasione per la costruzione di una funivia, battezzata Gondelbahn.

Anche la struttura di osservazione panoramica Wolkenhain è stata realizzata in occasione dell’esposizione, ma resterà permanentemente a disposizione dei visitatori. Si tratta di una struttura in acciaio che regge una membrana in materiale speciale che conferisce appunto alla struttura l’effetto di una nuvola, sulla quale passeggiare ed ammirare il panorama.

Dall’evento IGA dovrebbe nascere un laboratorio permanente sul verde, aperto a paesaggisti, urbanisti, architetti, floricoltori ed esperti del settore.

Tra i progetti di rilancio del quartiere c’è stato anche quello puramente stilistico di Marzahn hills. Si tratta di un progetto artistico del 2015, che prevedeva la realizzazione di un facsimile della celebre scritta sulla collina di Beverly hills a Los Angeles. Le lettere che compongono M-A-R-Z-A-H-N avrebbero dovuto comparire sulla collina di Ahrensfelder Berg, visibili dagli aerei e da lontano, ma purtroppo l’idea è rimasta irrealizzata.

Mappa del centro di Marzahn, Google

FONTI E BIBLIOGRAFIA

Günter Peters, Marzahn, das schönste Angerdorf Berlins, Homilius, Berlin 2000

Emanuela Barbiroglio, I quartieri di Berlino: Marzahn, Il Mitte, 2 settembre 2013.

Internationale Gartenausstellung Berlin: Marzahn soll negatives Image abstreifen durch die IGA, Tagesspiegel, 02.01.2017.

Lorenzo Monfregola, Poveri, bianchi, tedeschi, Il Tascabile, 27.4.2017.

B come Berlino

Inauguriamo con questo primo contributo la rubrica B come Berlino, i quartieri, che intende dare ai nuovi berlinesi le informazioni sui dodici distretti e vari quartieri che formano la città metropolitana di Berlino.
Una lettura attuale, storica, culturale, senza pretese di esaustività, di analisi socio-antropologiche, ma anche senza tabù. Con immagini originali e sopralluoghi. E talvolta anche raccontini divertenti.


Note sull’autrice
:

Gabriella Di Cagno (Bari 1961) si è trasferita a Berlino nel 2007. È autrice con Simone Buttazzi del manuale Tutti a Berlino. Guida pratica per italiani in fuga, 2.a ed. 2014 ed è co-fondatrice della associazione Apulier in Berlin.

Collabora dal 2014 con Il Mitte, dove ha pubblicato alcuni contributi di utilità per l’orientamento dei neo-berlinesi.

Leggi anche: B come Berlino, i quartieri: Treptow-Köpenick

Leggi anche: P come Prenzlauer Berg

Leggi anche: B come Berlino, i quartieri: Lichtenberg

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!