Clara Zetkin, la donna tedesca che inventò l’8 marzo

Clara Zetkin al II Congresso dall'Internazionale comunista, 1921. Unknown author, Public domain, via Wikimedia Commons

Suffragio universale per tutte le donne. Festa della donna, 8 Marzo 1914. Fino ad oggi, il pregiudizio e le attitudini reazionarie hanno negato i pieni diritti civili alle donne, che in quanto lavoratrici, madri e cittadine adempiono totalmente al loro dovere e che pagano le loro tasse allo stato così come alle municipalità. Lottare per questo naturale diritto umano deve costituire una ferma e incrollabile intenzione di ogni donna, di ogni lavoratrice. Non c’è spazio per il riposo, nessuna tregua è ammessa. Venite tutte, donne e ragazze, alla nona assemblea pubblica che si terrà Domenica, 8 marzo 1914, alle ore 15.

Clara Zetkin. Karl Pinkau (1859-1922), Public domain, via Wikimedia Commons

Erano queste le parole stampate sul manifesto che chiamava a raccolta tutte le donne tedesche per una grande marcia collettiva organizzata con l’intenzione di richiedere il suffragio universale in Germania. Per la prima volta al mondo la Giornata Internazionale della Donna si teneva l’8 marzo, una data che sarebbe poi diventata simbolica e che in ogni paese del mondo sarebbe stata dedicata alla celebrazione della battaglie femminili per la libertà e l’uguaglianza.

In molti ricordano come storicamente la prima Giornata della Donna venne organizzata dal Partito Socialista d’America negli Stati Uniti, il 28 Febbraio 1909, a New York. Spesso si dimentica però che la spinta decisiva per l’istituzione di un “International Woman’s Day” venne dalla tedesca Clara Zetkin, che insieme a Luise Sietz, durante la Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste, tenutasi a Copenaghen nell’agosto del 1910, propose l’istituzione ufficiale di un giorno nel quale celebrare le battaglie femminili del passato e protestare per i diritti ancora da conquistare. L’anno successivo, il 19 marzo del 1911, si tenne così il primo Frauentag in Germania, in una data scelta dal Segretariato Internazionale delle Donne Socialiste per ricordare le promesse fatte al popolo tedesco e poi non mantenute dal re di Prussia, durante la rivoluzione del marzo 1848, promesse fra le quali figurava anche il riconoscimento del diritto di voto alle donne.


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Nel 1977 l’Onu decise di istituire, nella data dell’8 Marzo, una Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale”, poi divenuta celebrazione ufficiale in molti paesi.

La festa, nel tempo, ha certo perduto le profonde connotazioni politiche alla base della sua istituzione ed è oggi vissuta principalmente come un momento ben più superficiale e spesso, purtroppo, anche poco edificante proprio rispetto all’importante concetto identitario e di libertà che invece dovrebbe sempre continuare ad essere tenuto come riferimento.

Un’ultima annotazione importante: il simbolo della mimosa nella giornata dell’8 marzo è una tradizione tutta italiana che vide la sua comparsa per la prima volta nel 1946, da un’idea della partigiane comuniste Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei. In Germania, al contrario, dare ad una persona della “mimosa” significa considerarla come troppo sensibile, debole e suscettibile e può essere facilmente inteso come un’offesa: se volete evitare figuracce, concentratevi, almeno oggi, su qualche altro fiore.

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