Le strade, gli sguardi, i volti: Berlino negli scatti di Emanuele Toscano

© Emanuele Toscano

Poche settimane fa, Il Mitte ha indetto un concorso fotografico, in collaborazione con Foto De Angelis e 42mm: in palio la partecipazione ad un workshop di fotografia a Berlino e due giornate di lezione insieme a Stefano Corso e Dario J. Laganà.

A conquistare la terza posizione, dietro al vincitore Davide Cambria e al secondo classificato Sandro Di Camillo, è stato Emanuele Toscano, 30 anni, designer di professione ma street photographer per passione.

«Il mio interesse per la fotografica è nato con il libro “Vanishing America” di Michael Eastman, che ha condizionato molto il mio stile», racconta. «Ho iniziato con paesaggi, macro, rovine industriali ma, dopo un po’, ho sentito la necessità dell’elemento umano e dell’adrenalina nello scatto»

Caratteristiche che Toscano ha trovato per strada, uno scenario dove il contatto con il soggetto umano è quasi inevitabile per raccontare meglio una storia. «Ho cominciato a muovere i primi passi nella fotografia street ormai quasi tre anni fa, cercando soprattutto di trovare uno stile personale».

Prima in Italia, poi a Berlino, dove arrivò per la prima volta nel 2011. «Una città a misura d’uomo e colma di atmosfere malinconiche, ma capace di accendersi di notte», spiega. «La capitale tedesca è una città dai forti contrasti, sospesa tra moderno e classico».

Un’atmosfera che ha catturato l’occhio di Toscano, a partire dalla fotografia che ha ottenuto la terza posizione nel nostro concorso: un anziano che, con espressione assorta e seria, legge le storie e osserva i volti delle vittime naziste. «I tedeschi non nascondono il passato, lo mettono in mostra come insegnamento» racconta Toscano, che attualmente vive e lavora a Varese.

«Io cerco di documentare: più che parte attiva della scena come spesso mi ritrovo ad essere, sono stato più uno spettatore esterno. Documentando l’atmosfera della città, ma intaccando la scena il meno possibile», conclude.

Tutte le fotografie in questa pagina sono © Emanuele Toscano.

© Emanuele Toscano

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