Wiesbaden, corteo degli studenti per chiedere maggiori finanziamenti alla scuola

"L'essere umano non è una macchina. L'università non è una fabbrica". Da Facebook.
"L'essere umano non è una macchina. L'università non è una fabbrica". Da Facebook.
“L’essere umano non è una macchina. L’università non è una fabbrica”. Da Facebook.

Bannerino_FrancoforteFrancoforte – Come in tutta Europa anche la Germania è andata incontro negli ultimi anni ad un profondo processo di ristrutturazione del proprio sistema scolastico e, proprio come nel resto d’Europa, questo processo ha coinciso con una riduzione dei finanziamenti e dell’impegno della macchina pubblica nel settore della formazione e della cultura.

Fatta questa premessa diviene più comprensibile come mai diverse organizzazioni che rappresentano diverse categorie coinvolte direttamente dal tema dell’istruzione (nello specifico le organizzazioni studentesche sia delle scuole superiori che delle università, i sindacati degli insegnanti e le associazioni dei genitori) abbiano deciso di chiamara per ieri, 25 giugno, uno sciopero del settore a livello nazionale.

Manifestazioni si sono svolte in diverse città della Repubblica Federale, tra esse anche Wiesbaden, capitale dell’Assia. Secondo gli organizzatori i partecipanti erano circa 2500, secondo le forze dell’ordine invece si attestavano intorno alle 1300 persone. Il corteo si è svolto in maniera pacifica.

Principale elemento di malessere è il sottofinanziamento del sistema educativo. Accusa respinta dall’amministrazione del Land nella persona del ministro della cultura Boris Rhein della CDU, il quale comunque si dice comprensivo nei confronti della protesta. Oltre ad un maggiore supporto finanziario però è stato anche posto il problema di una maggiore democratizzazione del sistema scolastico e soprattutto di una struttura più orientata all’inclusione che non alla divisione in compartimenti stagni della popolazione.

Il corteo alla stazione di Wiesbaden. Da Facebook.
Il corteo alla stazione di Wiesbaden. Da Facebook.

In proposito bisogna infatti ammettere che, sebbene nel sistema scolastico tedesco il contatto e il passaggio dal mondo della formazione al mondo del lavoro avvenga generalmente in maniera più fluida, è però altrettanto innegabile che sia un sistema che prevede un irregimentamento piuttosto ferreo dei giovani fin dalla più tenera età. L’accusa di produrre elite, mossa dai manifestanti, in questo senso poggi sulla constatazione che in questa struttura educativa la vita futura di un giovane viene decisa a partire dalle scelte che egli compie molto presto nel suo percorso, quando probabilmente non è nemmeno in grado di comprenderle.

Inoltre, all’iniziativa hanno partecipato anche gli studenti delle scuole superiori che hanno chiesto l’abolizione della turbo-abitur G8, la riforma scolastica che ha accorciato di un anno il percorso di studi del gymanasyum. Se prima infatti il “liceo” si concludeva dopo 13 anni di studi, ora termina dopo 12. Problema principale di questa riforma è evidentemente che, accorciando di un anno il tempo di studio, i “maturandi” risultano necessariamente meno preparati.

A livello locale le reazioni della politica sono state diverse. Linke, SPD e anche FDP hanno tutti accolto diversi punti messi a tema dalla protesta.

[ale.gra]

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