Arte e Cultura

“European Sternen”, il linguaggio dell’arte italiana in mostra a Berlino

Carla Garbieri
Carla Garbieri

Verrà inaugurata domani, mercoledì 29 maggio alle ore 18,00 presso la Reuss Galerie di Berlino (Augustr. 2/a) la mostra “European Sternen”, collettiva di venti artisti figurativi italiani presentati dal critico d’arte Silvia ArfelliL’esposizione fa parte di un progetto nato nel 150° dell’Unità Nazionale, che individua l’arte figurativa quale unico vero linguaggio unificante, eredità delle grandi esperienze della storia artistica italiana che affonda le proprie radici nelle unicità rinascimentali, e di cui ogni artista conserva tracce nella propria formazione e nel proprio operare.

Dopo avere portato gli artisti italiani a Parigi, quest’anno è Berlino la meta di questo insolito e affascinante tour, che proseguirà poi con Londra, per giungere successivamente a Bruxelles. L’anniversario dell’Unità d’Italia, infatti, diventa in questo modo il pretesto per riportare l’attenzione dei partner europei sulla particolarità dell’arte italiana e per aprire ad essa nuovi mercati.

La figurazione si declina in tecniche, modi e stili diversificati, ma tutti gli artisti selezionati sono portatori di un loro messaggio e di una proposta artistica degna di nota: si spazia dai raffinati accostamenti cromatici di Rosanna Anelli di Salerno, alla ricercata e accattivante figurazione di Manù Brunello di Venezia, alle codificate ombre mitologiche di Carlo Berti di Firenze, fino al vigoroso impianto delle opere di un altro fiorentino, Tiziano Bonanni.  Una figurazione potentemente espressiva caratterizza la pittura del cesenate Luciano Cantoni, mentre Luigi Raffello Ceciliato di Venezia affronta la realtà con una capacità sintetica e cromatica di sicuro effetto, cui funge da contraltare l’opera di Carmela Cirinnà di Siracusa, che attraverso il colore ridisegna un altro universo possibile.

Gianluca De Grossi di Budrio indaga un mondo magico e fantastico mentre le tante, piccole donne, della romana Carla Garbieri appaiono generate dal segno e dal sogno. Max Gasparini di Brescia stupisce per le ardite sperimentazioni fra stile e materia, mentre Maria Karzi, che vive ad Atene, analizza ne suoi dipinti un’umanità varia e istintivamente vicina. L’imolese Valentina Lanzoni traduce passi di danza nella declinazione di un linguaggio attuale come quello pop. Provocano una suggestiva magia i gicleè proposti da Mauro Martin di Torino, mentre germinano di una complessità di elementi i paesaggi della modiglianese Luciana Montanari, per concedere poi spazio al grande senso cromatico e all’estrema capacità di sintesi di Maria Giovanna Morelli di Russi.

Alla matericità e la gestualità delle opere di Giacomo Sonaglia di Roma, si accompagna la spregiudicata sicurezza cromatica di Alessandro Tognin di Rovigo, e i colori neri e bruciati dello smog e delle combustioni di Liliana Santandrea di Bagnacavallo. Ivo Vassallo di Genova presenta una serie di opere espressioniste dallo stile imperioso, cui si contrappongono le sculture potenti e delicate al tempo stesso dello scultore palermitano Domenico Zora.

La mostra, organizzata dall’agenzia di eventi d’arte “La Maya Desnuda” di Forlì, sarà aperta al pubblico fino all’11 giugno 2013, dalle 13,00 alle 19,00. Resterà chiusa la domenica.

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