Adicts live a Berlino: Viva la Revolution!

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di Sonia Manduzio

Location storica, band storica: non poteva andarmi meglio questa volta. Un concerto di lunedì, e che concerto. All’ SO36 – club che dal 1978 offre momenti di controcultura e rock’n’roll (nel senso più attitudinale del termine) al popolo berlinese – si sono esibiti in grande stile, gli Adicts.

Chi sono i “The Adicts” qualcuno potrebbe chiedere a questo punto? Gli Adicts… sono, per prima cosa. Band inglese, fondata nel 1975 dagli stessi componenti che si esibiscono ancora oggi sui palchi di mezzo mondo. Pionieri del punk, suonano canzoni amate sia dai puristi del genere che dai neofiti: un punto di incontro fermo nel tempo che propone un mix di cultura underground e divertimento nel senso più semplice e sorridente del termine.

Alle 20.00 l’SO36 era quasi vuoto e si cominciavano a esibire i Cyanide Pills, britannici come il gruppo principale, con i loro chiodi bianchi sulle spalle e tanta energia da buttare fuori, sul pubblico insieme all’acqua e alla birra sputata in faccia all’audience dal cantante, in classico stile punk. Una sessione ritmica rispettabile e melodie non troppo complicate, per spianare la strada ai padrini del genere.

Alla fine del concerto di apertura la sala era gremita, personalmente ero sotto al palco di lato a destra. Mi sono girata e uno stuolo di giubbotti borchiati, capelli colorati e pantaloni tartan mi ha aperto il cuore. Un concerto punk è sempre qualcosa di bello. La gente poi qui a Berlino – in linea di massima – non si uccide come da noi in Italia in queste situazioni: il pogo è sano, le persone sorridono e si divertono (l’ultimo giorno di Desertfest c’era un papà con il figlioletto sulle spalle in mezzo alla folla, cosa impossibile da noi durante spettacoli di musica heavy).

Salgono sul palco puntuali, gli Adicts. Le luci sono basse all’inizio, ma quando Monkey – il frontman – prende possesso della scena luci e colori bombardano piacevolmente tutto il pubblico. L’immaginario è quello di sempre: il trickster incarnato dal cantante della band (al secolo Keith Warren che ha aperto il concerto lanciando carte da gioco francesi sul pubblico prima di cominciare a cantare “Joker”) tiene alto il morale degli spettatori senza abbassare mai il livello dello show. Tutto il resto della band è fenomenale: simpatici, alla mano. I migliori amici dei propri fans.

La carriera degli Adicts è talmente vasta e ricca di canzoni ed emozioni: un mondo di illusioni, cheaters, vita concreta e divertimento rivoluzionario. Sì, perché su Viva la Revolution! (inno a tutto ciò che di più bello esiste nell’essere controcorrente) siamo letteralmente impazziti tutti – piacevolmente stanchi e stremati da una ventina di canzoni precedenti con tanto di cambio d’abito della scimmia urlante – tra i palloncini colorati, i coriandoli e i lustrini.