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“Grazie Liliana!” – Il 9 ottobre l’ultima testimonianza pubblica di Liliana Segre

Liliana Segre non ha bisogno di presentazioni.

Instancabile testimone della sua terribile esperienza di sopravvissuta all’orrore nazista dei campi di sterminio, la senatrice a vita nominata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è infatti sempre spesa, con tutte le sue forze, per combattere l’odio e promuovere la pace universale.

Lo ha fatto in parlamento, lo ha fatto in piazza, lo ha fatto ovunque potesse servire, incurante del silenzio di chi non era interessato e degli attacchi di chi la riteneva un pericolo (nel 2019 le numerose minacce ricevute sui social network e uno striscione di Forza nuova esposto davanti al teatro che la ospitava resero necessaria addirittura l’assegnazione di una scorta).

Lo ha fatto e continuerà a farlo, perché in questo ha reso la sua vita un esempio che non viene certo meno, ma dopo oltre un trentennio di ininterrotto impegno, Liliana Segre ha deciso di concludere la sua attività pubblica di testimone. Non prima, però, di una condivisione collettiva finale che segna un importante passaggio di consegne.

Per il suo ultimo incontro pubblico, infatti, la senatrice ha deciso di trasferire idealmente il testimone della sua memoria ai giovani della Cittadella della Pace di Rondine, Arezzo.

Dice a questo proposito Liliana Segre: “Questo è un ideale passaggio di testimone fra la mia lunga esperienza di testimonianza e la vostra pratica di studio e di confronto fra nemici che si conoscono, dialogano e si formano nei valori della pace e della convivenza”.

Parla di attenzione, Liliana Segre. Di prevenzione. Di resistenza. Di attivismo. Perché la sua difesa della memoria storica non è mai stata la vuota celebrazione di un valore astratto, ma la messa in campo di ogni possibile energia per arginare il male.

Quel male che la storia può riproporre e che spesso è innescato dalla prevalenza dell’istinto dei popoli sulla ragione, dal rancore acritico, o anche solo da quell’indifferenza letale alle questioni morali che Hannah Arendt definiva “banale”.

Combatte, Liliana Segre, con il numero 75190 sul braccio, tatuato nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.”Lo porto con onore” dice, “perché è la vergogna di chi lo ha fatto”.

L’evento sarà trasmesso in streaming e sarà accessibile a tutti in digitale sulla piattaforma grazieliliana.rondine.org, proprio perché il messaggio di Liliana Segre possa diventare universale e raggiungere milioni di persone. Alle 9.15 ci saranno vari contributi e messaggi da parte di giovani da tutta Italia, mentre la testimonianza della senatrice verrà resa intorno alle ore 10.20.

L’iniziativa è organizzata dal Comitato Promotore dell’evento pubblico per Liliana Segre, realizzata con il patrocinio e il contributo della Regione Toscana, e vedrà come media partner RAI e Agenzia Stampa Dire.

Nonostante le difficoltà logistiche e nonostante la pandemia, questa donna che non si è mai fermata continua a non fermarsi.

Parla di forza e di umanità e di rifiuto delle logiche dell’odio, che esercitò in prima persona rinunciando a vendicarsi di uno dei suoi aguzzini. Non è facile restare umani quando ci viene tolto tutto, a volte è impossibile. Questa donna, questo gigante del pensiero e della morale, ci è riuscita.

Nel corso dell’evento “Grazie Liliana!” la senatrice poserà la prima pietra de “L’Arena di Janine“, all’interno della Cittadella della Pace.

L’arena è intitolata a una sua giovane amica, che non salutò prima che venisse condotta a morire nelle camere a gas. Una storia straziante, quella di Janine, e una delle innumerevoli esperienze atroci vissute da Liliana Segre.

L’Arena di Janine sarà un grande spazio naturale ed eco-sostenibile di aggregazione per i giovani, destinato alla memoria che si trasforma in monito imperituro contro l’indifferenza.

Questo luogo, concepito innanzitutto come ringraziamento collettivo per il suo infaticabile impegno nel testimoniare la verità storica, raccoglierà idealmente l’eredità di Liliana Segre, divenendo un laboratorio di azioni concrete.

E a proposito di Rondine di Arezzo, la senatrice dice: “È una realtà straordinaria, il mondo che vorrei vedere negli anni che mi restano”.

Parole importanti, rivolte ai giovani che si riuniranno nella Cittadella, ma anche a tutti coloro che guardano a chi lotta per un mondo più giusto come a una fiamma che non si spegne, nonostante la notte sia battuta dal vento.

Ancora una volta e per sempre, grazie Liliana.

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